Domenica sera sul suo profilo Facebook, il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha annunciato l’assunzione di 60.000 assistenti civici anti-assembramento. Si è trattato di una vera e propria bomba a ciel sereno, anche se in realtà la proposta girava già da tempo.
Dopo quest’annuncio è esploso il caos. Da un lato i partiti della destra hanno subito approfittato dell’occasione per scagliare contro il governo Conte l’ennesima accusa di aver preso una piega dittatoriale. Anche la sinistra però ha espresso numerose perplessità. In particolare si sono opposti il deputato del PD Matteo Orfini ma anche Italia Viva e LeU. Perplesso anche il capo politico del M5S.
Ma quindi chi li ha voluti gli Assistenti civici?
Fino a ieri sembrava che nessuno li volesse. Lamorgese addirittura aveva fatto trapelare di non saperne nulla. In realtà l’idea viene dall’Anci, ossia l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, presieduta dall’ormai celebre sindaco di Bari. Proprio Antonio Decaro infatti aveva nei giorni scorsi chiesto aiuto al governo, lamentando la mancanza di risorse per vigilare sugli assembramenti. La questione era già stata avanzata durante il lockdown, ma date le foto del primo weekend di Fase 2 e le polemiche connesse ora si è deciso di agire.
Chi sono gli Assistenti civici?
Non è in realtà chiaro a chi sarà effettivamente rivolto il bando né tanto meno quali compiti avranno i 60.000 volontari. Pare verranno selezionati tra gli inoccupati, anche tra coloro percepiscono reddito di cittadinanza. Inizialmente dalle parole di Boccia e da quelle di Decaro, gli Assistenti civici si configuravano come un vero e proprio corpo anti-movida. Senza potere di applicare sanzioni si sarebbero dovuti occupare di rimproverare chi tiene comportamenti pericolosi in strada. Il loro compito sarebbe stato sostanzialmente quello di ammonire chi abbassa la mascherina o non mantiene le distanze. Avrebbero poi anche potuto segnalare gli “untori” alle forze dell’ordine.
Questa configurazione ha sollevato la preoccupazione di più figure, a cominciare proprio dalla stessa Protezione Civile, che secondo Boccia avrebbe dovuto coordinare il nuovo corpo volontario. Patrizio Losi, presidente del Comitato volontari della Protezione Civile, ha infatti immediatamente bocciato la proposta. Losi ritiene che l’assunzione di 60.000 volontari senza nessuna formazione potrebbe comportare facilmente abusi e viola i valori fondamentali del volontariato.
Dopo una giornata di proteste, il presidente Conte ha convocato un vertice di governo. Nell’incontro che ha coinvolto anche Boccia, Lamorgese e Catalfo si è arrivati ad una notevole riduzione dei compiti degli Assistenti civici. Rispetto a quanto inizialmente dichiarato da Boccia e Decaro, questo corpo volontario avrà semplicemente la funzione di aiutare i sindaci a gestire gli ingressi contingentati nei luoghi pubblici.
Sembra quindi essere svanita quindi l’idea di mettere delle “spie” in strada per sgridare i cittadini. Molto probabile è che si tratti di un compromesso con l’Anci. Da un lato infatti ci sono sindaci che vogliono maggiore supporto e dall’altra il governo, privo di risorse per aiutare i sindaci.
Bisogna comunque rimanere cauti perché non sono ancora arrivati gli atti ufficiali. Difficile è quindi capire chi sono gli Assistenti civici. Da una nota di Palazzo Chigi sappiamo che i ministri interessati all’iniziativa proseguiranno ad una definizione del ruolo nei prossimi giorni.
Marika Moreschi