La biodiversità delle foreste deve essere preservata: così inizia l’appello della FAO che venerdì scorso ha pubblicato il report “The State of The World’s Forests” 2020.
Quando parliamo di biodiversità intendiamo non solo l’insieme delle specie animali e vegetali, ma anche le complesse interazioni che agiscono a livello di popolazione,di ambiente e di ecosistema e che permettono agli organismi di adattarsi ai continui cambiamenti dell’area in cui vivono.
Con il 31% delle superficie terrestre coperta, le foreste rappresentano uno degli ambienti naturali con maggiore biodiveristà al mondo.
Più della metà delle aree boschive, che nel totale ricoprono un’area di circa 4.06 miliardi di ettari, si trovano in cinque paesi (Russia, Brasile, Canada, USA e Cina) e il 66% si trova in 10 nazioni soltanto.
Secondo il report pubblicato in occasione della Giornata Internazionale della Biodiversità, dal 1990 ad oggi sono circa 420 i milioni di ettari andati perduti a causa dell’agricoltura o di altre attività umane che necessitano sempre di più vaste aree per svilupparsi.
La pausa causata dal lockdown mondiale, dovuta alla pandemia da COVID-19, ha riportato a galla con forza il dibattito sul profondo legame che unisce l’essere umano e il benessere dell’ecosistema in cui vive. Secondo la pubblicazione, la necessità di terreni destinati all’agricoltura è la causa primaria della deforestazione selvaggia che colpisce vaste aree del pianeta.
Nel decennio che intercorre tra il 2000 e il 2010, l’agricoltura commerciale su larga scala (ad esempio per la produzione di olio di palma e semi di soia) è responsabile del 40% della deforestazione delle aree tropicali tropicali.
L’importanza della biodiversità delle foreste non è solo derivata dal numero elevato di piante che posseggono, ma anche dalla percentuali di animali che vi vivono: l’80% delle specie di anfibi, il 75% di quelle di uccelli e il 68% di mammiferi del totale della Terra .
Non solo, la biodiversità delle foreste costituisce una fonte di sostentamento e di rendita per le comunità a diretto contato con esse: circa il 90% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà trae dalle aree boschive il sostenatamento di cui ha bisogno per vivere.
“Per invertire la tendenza alla deforestazione e alla perdita della biodiversità, dobbiamo attuare cambiamenti nel modo in cui produciamo e consumiamo il cibo” ha dichiarato QU Dongyu, Direttore generale della FAO.
“Dobbiamo anche conservare e gestire le specie vegetali, considerando un approccio paesaggistico integrato e dobbiamo ristabilire i danni causati grazie a sforzi per il rimboschimento”.
Chiara Nobis