La proposta della legge sulla sicurezza nazionale arriva a un giorno dall’inizio delle “Due Sessioni”.
La Conferenza Politica Consultativa del Popolo Cinese (CPCPC) ha una proposta che, di fatto, eliminerebbe l’autonomia di Hong Kong.
Il provvedimento, al vaglio dell’Assemblea Nazionale Popolare (ANP), è stato costruito ad hoc per colpire Hong Kong. Infatti, la legge sulla sicurezza nazionale punterebbe a “prevenire, fermare e punire” tutte quelle attività sovversive che mirano alla secessione, il terrorismo, e le interferenze straniere. In altre parole, le proteste che si sono verificate negli ultimi mesi.
Se il provvedimento venisse approvato (non ci sono motivi apparenti per cui non debba esserlo), Pechino riuscirebbe ad inserire la legge direttamente nella costituzione di Hong Kong, la Basic Law. Dopo anni di tentativi, il governo del presidente Xi Jinping ha deciso di ricorrere direttamente al suo massimo organo legislativo, l’ANP, evitando ulteriori discussioni.
The “two systems” only function under the framework of “one country,” the premise of which is national security, says a #CPPCC Hong Kong member. https://t.co/GbAfwl1IhR
— GT Opinion (@GtOpinion) May 23, 2020
Cosa significa l’approvazione della legge sulla sicurezza nazionale?
L’approvazione del provvedimento minerebbe irreparabilmente l’autonomia di Hong Kong e sancirebbe la fine, se non ufficiale almeno formale, della linea gestionale “un Paese due sistemi” scelta da Pechino per il mantenimento dei rapporti con Hong Kong. L’ex colonia diventerebbe di fatto una delle tante regioni cinesi, addirittura “il nuovo Xinjiang”, denunciano gli attivisti.
Il provvedimento arriva dopo quasi 12 mesi di proteste. Risulta quindi ovvio il suo intento. Con la sua approvazione, le manifestazioni di Hong Kong contro l’ingerenza del governo cinese diventerebbero automaticamente reati punibili secondo la legge della Cina continentale.
Con la legge sulla sicurezza nazionale, Pechino dà una spinta all’obiettivo di riunificazione nazionale che si era preposta di raggiungere entro il 2049, centenario della nascita della Repubblica Popolare Cinese. La legge sulla sicurezza nazionale, infatti, rappresenta anche un messaggio diretto alle intenzioni separatiste di Taiwan.
#China warned Taiwan’s DPP to stop baseless accusations and slandering the newly proposed national security law in #HK, and warned secessionists on the island of #Taiwan and HK against colluding. https://t.co/fyy1iVV9gS pic.twitter.com/VYhl61BhYt
— Global Times (@globaltimesnews) May 22, 2020
Nuove proteste contro la legge sulla sicurezza nazionale
Attivisti e legislatori democratici di Hong Kong non hanno aspettato oltre. Si sono radunati in proteste pacifiche davanti all’ufficio di rappresentanza di Pechino per cercare di far sentire la propria voce.
Il portavoce dell’ANP, Zhang Yesui, ha commentato “la salvaguardia della sicurezza nazionale è alla base degli interessi fondamentali di tutta la popolazione cinese, compresi i nostri compatrioti di Hong Kong”.
Noemi Rebecca Capelli