Tra lacrime e rimpianti, Messi saluta la nazionale: dobbiamo credergli?
Lionel Messi non ha bisogno di presentazioni: considerato uno dei più forti calciatori di sempre, Leo è destinato a rimanere nell’Olimpo dei migliori assieme a Pelè, Maradona e pochissimi altri.
Destinata a rimanere nella storia è anche la rivalità tra Messi e Cristiano Ronaldo, i migliori e più prolifici giocatori della loro generazione (4 champions e 4 palloni d’oro per uno, 3 per l’altro). Una rivalità sportiva senza eguali, paragonabile forse solo a quella tra Coppi e Bartali o tra Alì e Foreman, di cui parleremo ancora tra vent’anni e che saremo onorati di avere vissuto in tutte le sue fasi.
Una rivalità che, però, vede le sue fasi salienti quasi esclusivamente nelle squadre di club. Con le nazionali è tutta un’altra storia: Ronaldo predica nel deserto della piccola nazionale portoghese, soddisfatta già solo di avere battuto la Croazia ai quarti di questi Europei; mentre Messi ha collezionato una delusione dopo l’altra con una delle nazionali più forti che si potrebbero trovare in circolazione, quella argentina. L’ultima (forse definitiva) delusione è arrivata questa notte nella finale del centenario della Coppa America, con la sconfitta ai rigori contro il Cile, nella quale Leo ha sbagliato il primo della serie.
Con questa, Messi arriva a quattro finali perse consecutivamente, 3 in Coppa America (2007, 2015, 2016) e una (la più dolorosa) nella Coppa del Mondo del 2014 contro la Germania.
Dopo la premiazione, il campione argentino, in lacrime, ha annunciato l’addio alla nazionale. Troppe le delusioni per continuare: “Ho fatto di tutto per cercare di vincere qualcosa, ma non ce l’ho fatta”, queste le sue parole.
La scelta di Leo sembra essere definitiva e sorprende soprattutto per la giovane età del fuoriclasse: solo 29 anni.
Probabilmente, però, si trattano di parole dettate dalla grande amarezza di questa ennesima sconfitta per un giocatore straordinario che, evidentemente, soffre le eccessive pressioni di una nazione ambiziosa ed esigente come l’Argentina.
Nonostante le sue parole, è difficile credere davvero alla possibilità di non vedere “la pulce” ai mondiali di calcio del 2018 in Russia, troppi gli interessi in palio in una competizione di questo tipo.
Solo il tempo ci dirà se queste affermazioni saranno accompagnate da conferme o ripensamenti. Fatto sta che Messi questa volta ha deluso veramente i suoi fan, non tanto per il rigore calciato alle stelle o per una prestazione sottotono, ma per la mancanza di carattere che nessuno si aspetterebbe da un campione come lui.