Sembrerebbe una bazzecola, ma rinunciare al mood estivo rientrerebbe in quella serie di traumi psicologici forse troppo azzardati per essere contemplati; senza contare il disagio economico del caso: ogni stabilimento balneare si prepara a ricevere cittadini interni e (forse) esterni – seguendo una rigida linea di procedure.
Le restrizioni balneari avranno un peso rilevante, tenendo conto delle difficoltà relative la locazione: come mettere in sicurezza bagnanti e spiaggianti?
Come sovrascritto, la ragione economica è poco biasimabile e il rischio di spiagge vuote palpabile; l’Emilia-Romagna, ad esempio, tenterà una riapertura per il 18 di questo mese.
Il piano prevede: ingressi contingentati, numerazione e assegnazione delle postazioni, steward atti ad accompagnare i cittadini al loro ombrellone; consumazione a consegna, direttamente dalla cucina alla postazione numerata e molto altro.
Il distanziamento tra gli ombrelloni sarà chiaramente la base.
Le restrizioni balneari sono frutto degli ultimi incontri della Commissione UE: difatti, l’industria del turismo vale da sola il 10% del PIL europeo; salvare le vacanze estive è nell’interesse di tutti, cittadini e piani alti.
Il primo passo, tutt’altro che trascurabile, sarà la riapertura delle frontiere: la possibilità di spostarsi, anche tra una regione all’altra, è determinante per le spiagge, ma richiede criteri precisi; l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) si occuperà dei flussi turistici, tenendo conto delle zone di contagio e della gravità della curvatura.
Alcuni governi hanno inoltre chiesto l’ausilio di passaporti sanitari, ma la mozione, per ora, non è passata; difatti, tenendo conto del periodo d’incubazione, non ci sono le condizioni per ritenere una persona immune o, semplicemente, sana in un arco temporale gestibile.
Le app di tracciamento saranno poi essenziali per controllare tali flussi ed intervenire tempestivamente.
Apro una piccola parentesi a beneficio del lettore: fare la propria parte, ora come ora, è molto importante; qualora sarà effettivamente possibile godere della spiaggia, la dispersione di mascherine e guanti non sarà d’aiuto; tantomeno gratificante per tutto il personale balneare, che lavorerà sodo pur di farvi usufruire di una sdraio. Cerchiamo di non farci riconoscere, ancora una volta.
Eugenio Bianco