La destra e Salvini mostrano la corda come naturale conseguenza dei troppi errori commessi e di una politica troppo rozza.
Salvini mostra la corda. Troppi errori, dal siluramento del governo giallo-verde deciso al Papeete all’ossessione del MES, dall’insistenza sull’alleanza coi sovranisti europei che all’atto pratico sono sempre andati contro l’Italia, fino alla scelta di una linea di ostilità al governo nella pandemia cercando di speculare su una tragedia nazionale.
Una politica troppo rozza. Il gradimento popolare sembra in discesa, c’è scontento nel partito. Il Capitano pare che ora sia contestato da Giorgetti, col quale avrebbe avuto uno scontro molto duro, e sotterraneamente anche da Zaia. Molti hanno notato che Salvini non ha speso una parola per i successi di Zaia nel contrastare l’epidemia, e invece si è sbracciato a difendere il governatore lombardo.
Giorgetti e Zaia sono due persone serie, capaci di decodificare le complessità della situazione, capaci di spingere un occhio sul futuro. Se un domani fossero loro a pilotare la Lega, sarebbe interessante avere finalmente un soggetto politico spendibile a destra. Anche Berlusconi ha dato prova di moderazione e lungimiranza durante questa crisi pandemica.
La Meloni, invece, pur meno rozza di Salvini, ne segue la linea e sostanzialmente non ha argomenti propri. Ieri alla Camera, con l’Italia sull’orlo del baratro di una crisi greca, il PIL sceso del 15%, il debito salito al 155% intorno a 2.500 miliardi di euro, la Banca d’Italia che fatica a finanziarsi sui mercati internazionali ed è costretta a pagare interessi che sono più del doppio di quelli che paga la Spagna, la Meloni ha incentrato il suo discorso “sul rischio che il Parlamento venga delegittimato”, perché “il potere legislativo comprime le funzioni della rappresentatività parlamentare”. Sai che brividi di ansia tra la gente, specie quelli che non lavorano e fanno fatica a comprare il pane. Anche la Meloni gira a un livello troppo basso.
Paolo Di Mizio
