Bearhunt: è ufficiale, la caccia all’orso è aperta!
Se già state immaginando animali sofferenti, tappeti pelosi ed improbabili teste che fanno capolino dalle pareti, state tranquilli, avete capito male. La bearhunt, caccia all’orso in questione, si riferisce infatti ai peluche, che vengono messi alla finestra per strappare un sorriso ai bimbi in quarantena.
In ogni angolo del Pianeta, i più piccoli stanno poggiando le manine sui vetri delle finestre, mentre, occhietti sgranati, cercano un orsetto attraverso quelle dei palazzi vicini. Così i bambini possono impegnare un po’ di tempo durante la quarantena, circondati dalla dolcezza che qualcuno ha voluto donare loro con questo piccolo gesto. È questo lo scopo della campagna bearhunt.
Gli orsetti sono partiti addirittura dalla Nuova Zelanda. Nel Paese in cui vige una delle più severe misure di quarantena, anche la premier Jacinda Arden ha voluto contribuire alla caccia. Un simpatico amico di peluche è infatti apparso a una delle finestre della Premier House a Wellington. Qui la Arden sta trascorrendo i giorni della pandemia col proprio compagno e la loro figlia Neve. Ed è proprio da qui, dicevamo, che sono partiti i nostri piccoli amici.
L’idea è stata di Annelee Scott, che ha pensato a qualcosa che potesse intrattenere i più piccoli.
La caccia all’orso è però diventata una distrazione soprattutto per gli adulti. Questi fanno ormai a gara nel sistemare i propri orsacchiotti. L’abbigliamento dei peluche è infatti sempre diverso, così come la loro posizione. Ma anche chi non possiede orsi si sta organizzando. Alle finestre è apparso un numero imprecisato di squali gonfiabili e personaggi dei cartoni animati più famosi, oltre che di orsetti cuciti con stoffa e qualsiasi altro materiale disponibile.
Ma come mai la scelta è ricaduta proprio sugli orsi? Pare si tratti di un omaggio allo scrittore inglese Michael Rosen. L’autore di A caccia dell’orso, pubblicato nel 1989, è purtroppo attualmente affetto da Coronavirus e ricoverato in terapia intensiva.
Guarisci presto – gli hanno scritto su Facebook – la caccia agli orsi ha tenuto molti di noi sani di mente nell’ultima settimana durante il blocco.
Proprio Rosen ha scritto una poesia in occasione del sessantesimo anniversario del servizio sanitario inglese. Queste sono le mani che ci toccano per prime, recita il testo. I versi danno il titolo ad un’antologia di poesie. La raccolta ha lo scopo di racimolare fondi che verranno utilizzati per l’emergenza Coronavirus dal servizio sanitario britannico.
L’hashtag #bearhunt (caccia all’orso) è quindi ormai, è proprio il caso di dirlo, virale!
Mariarosaria Clemente