Una ricerca effettuata sul campo ha osservato i grandi benefici della musicoterapia sui pazienti in recupero da ictus.
La notizia la apprendiamo dal sito della Anglia Ruskin University, mentre la ricerca la trovate su Topics in Stroke Rehabilitation.
Dicevo ricerca sul campo, il team guidato dal dr. Alex Street ha portato avanti uno studio sui pazienti (in totale 177) avvicendatisi nei 26 letti dell’unità ictus e riabilitazione dell’ospedale Addenbrooke di Cambridge.
I benefici portati dalla musicoterapia in questi pazienti possono essere riassunti in: regolazione dell’umore (depressione e sbalzi di umore sono comuni nei pazienti post-ictus) , migliorata capacità di concentrazione e aiuto alla riorganizzazione neurofunzionale.
Movimenti ripetuti molte volte sono centrali nella neuroriabilitazione, ai pazienti coinvolti nello studio sono stati fatti usare sia strumenti musicali veri e propri che app su strumenti touchscreen (in particolare per chi doveva riabilitare la mano con lo scopo di migliorare la destrezza delle dita e training cognitivo).
Le sedute di NMT (l’acronimo sta per Neurologic Music Therapy cioè musicoterapia neurologica) non hanno sostituito la tradizionale terapia riabilitativa post ictus (fisioterapia, terapia occupazionale, terapia del linguaggio, psicologia clinica) ma le sono state affiancate.
La verifica dei risultati si è basata su questionari somministrati a 139 tra pazienti, parenti e staff del reparto di riabilitazione, la risposta media si è assestata sui responsi che indicavano la musicoterapia come utile o molto utile.
Per quel che riguarda in particolare un questionario sull’umore, le risposte dei 52 pazienti che l’hanno compilato hanno cominciato a spostarsi da triste a felice dopo una sola lezione.
I terapisti specializzati nel recupero del linguaggio hanno riportato benefici nel risveglio e nel grado di coinvolgimento dei pazienti; nel recupero da un ictus la fatica e la depressione sono uno degli ostacoli maggiori, in altre parole i pazienti tendono a scoraggiarsi e a pensare di non farcela, la musicoterapia ha aiutato molto sotto questo aspetto.
Roberto Todini