La Milano Fashion Week di febbraio 2020 non manca di fare polemica: Gucci porta in passerella modelle taglia 34.
Oggi si chiude la Milano Fashion Week, un’edizione non di certo tra le più leggendarie. Ciò principalmente dovuto al calo delle partecipazioni, alla grande assenza cinese e alla carente copertura mediatica catturata dalla diffusione, ormai mondiale, del Coronavirus. Nonostante ciò l’evento non ha mancato di fare polemica.
Nell’occhio del ciclone Milano Fashion Week ci sono due case di moda tra le più amate: Gucci e Elena Miro’. Le due maison avrebbero fatto sfilare modelle evidentemente sottopeso per presentare le loro nuove collezioni. Moltissimi grandi nomi si sono subito scatenati criticando questa scelta artistica per nulla etica e salutare.
Pensavamo di aver fatto passi da gigante nella promozione di modelli normopeso, così come la diffusione di stili di vita sani, basta infatti aprire Instagram per accorgersi della moltiplicazione esponenziale delle modelle di fitness. Persino la casa di moda statunitense Victoria Secret’s negli ultimi tempi ha annunciato il lancio di collezioni curvy e plus size includendo un ampio spettro di donne lontanissime dal riconoscersi negli angeli skinny della maison.
Fino a ieri era il boom delle Kardashian, delle forme esagerate sotto tubini aderenti, trucco, parrucco e botox sempre “on fleek”. Anche questa un’immagine estrema che ha portato all’aumento dei ritocchini chirurgici soprattutto tra gli adolescenti, fascia d’eta più sensibile ai canoni estetici imposti dalle divinità dell’Olimpo di Instagram.
Tuttavi ad ogni passo avanti, sembriamo fare anche tre passi indietro, è evidente che il modello di donna cambia più velocemente della moda stessa. Secondo le aspettative estetiche sociali, dovremmo imparare ad essere versatili, camaleontiche come esseri alieni, capaci di mutare secondo volubili dettami a prescindere della nostra salute.
Anna Barale