Dieci e Lode. La Lazio di Simone Inzaghi raggiunge quota dieci vittorie consecutive in Serie A: l’armata biancoceleste supera così il precedente record di Sven Eriksson, maturato nella stagione 1998-99.
Oltre ad elogiare la causa del tecnico piacentino, vogliamo raccontare i trascorsi della società capitolina, protagonista di una travolgente cavalcata. Lo stesso tecnico svedese, reduce da una carriera cosmopolita tra Svezia, Italia, Inghilterra, fino alle esperienze fra Cina e Filippine, ha recentemente speso parole di stima:
“Sono molto contento del risultato di Simone, è stata una grande sorpresa, non solamente per i risultati, ma anche per la sua persona: è un allenatore partecipe, vuole attaccare ed è nella sua indole.”
“Tornare indietro” per crescere ancora, la Lazio dei record di Inzaghi
Le Filippine, dimora di Eriksson fino al 2019, hanno tra le loro più celebri invenzioni lo Yo-Yo, un noto giocattolo. La parola, proveniente dalTagalog, propria lingua nativa, significa “Tornare Indietro”. Tale accezione, non a caso parrebbe ricollegarsi al destino di Inzaghi, dimessosi nell’estate del 2016 per via di alcuni diverbi con Lotito, ma tornato sui suoi passi in seguito.
La vittoria casalinga col Napoli ha permesso alla Lazio di staccare il traguardo del 1999, nonché proiettare le speranze al di sopra della zona Champions. Il cammino biancoleste, animato da uomini chiave quali Acerbi e Immobile, riflette un ottimo passo intrapreso.
Il difensore, il quale ha dovuto lottare con un tumore in passato, rappresenta ad oggi uno degli elementi centrali del progetto. L’ex Milan e Sassuolo d’altronde, intervistato al termine del successo in Coppa Italia ai danni della Cremonese, ha esternato i pensieri del collettivo:
“Vincere è bello. Veniamo da tante partite in casa, ma pensiamo già alla prossima contro la Sampdoria. Con la rosa che abbiamo, sognare sarebbe facile, ma dobbiamo continuare ad impegnarci per trovarci in alto anche a Maggio: vogliamo mantenere la posizione per la qualificazione in Champions League.”
La prudenza non è mai troppa, ma i dati effettivi della Lazio riportano un netto avvicendamento alle big del torneo. A vent’anni dallo storico scudetto di Eriksson, la squadra passeggia nel velluto: 42 punti, terza in classifica con la seconda miglior difesa dopo l’Inter, oltre che il secondo miglior attacco alle spalle dell’Atalanta. Il lavoro di Simone Inzaghi difatti, riscontrabile nelle Supercoppe nazionali del 2017 e 2019, oltre che la Coppa Italia del Maggio scorso, risponde ai parametri di una rosa in forma.
Il momento di Ciro Immobile
È il momento di Ciro Immobile, stella indiscussa della zona offensiva. L’attaccante della Nazionale italiana veleggia nell’oro con un bottino di 23 reti in 24 partite, secondo una statistica che, se comparata ai recenti numeri della selezione italiana, promette bene in vista dell’Europeo. Le movenze dell’asso di Torre Annunziata definiscono in rete un approccio uniformemente proteso alla rete attraverso uno stile agile memore di Olimpia, la mascotte del club. La Lazio affida al proprio striker il compito di tramutare in gol le delusioni passate, i dissapori dell’Europa League, al fine di assaporare un’altra aria: l’atmosfera della vetta.