L’uomo che vedete qui è un ex camorrista. Si chiama Davide Cerullo. A 10 anni Davide era già ricercato dalla polizia. A 14 gestiva una piazza di spaccio a Scampia. A 17 venne gambizzato da un killer. E a 18 anni era già in carcere. Una vita, la sua, appena iniziata e già instradata verso la criminalità.
Eppure, in carcere, tutto è cambiato. Li Davide ha deciso di di voltare definitivamente pagina. Con la fede, sì. Ma anche con la lettura:
“Mi sono salvato perchè ho cominciato a leggere Pasolini, Ghandi, Mandela”.
E così, una volta torna libero, Davide Cerullo è diventato un educatore, un volontario, un fotografo. Ma anche uno scrittore. Con i suoi libri ha raccontato la storia degli invisibili. Ha raccolto le lettere, le testimonianze le riflessioni e le speranze di persone che avevano vissuto il carcere come lui. Ma oltre a questo Davide ha fatto anche di più. Ha deciso di lottare contro quel mondo che gli aveva portato via la fanciullezza. E a Scampia ha così fondato un’associazione per bambini. Per quelli più a rischio di essere irretiti dalla camorra.
Si chiama “L’Albero delle Storie”. Ed è appunto uno spazio dedicato a loro, ai più piccoli. E, pensate, tutte le volte, quando lui arriva per aprirlo, usa un fischietto per far sentire ai bambini della vela che è arrivato. E allora loro lo chiamano a gran voce e corrono da lui. E insieme entrano in quel luogo creato apposta per loro dove possono giocare, liberare la creatività. Ma anche leggere, approfondire. Di libri lì ce ne sono infatti tanti. Libri che servono ad aprire la mente. A fuggire dall’ignoranza che li renderebbe vulnerabili alla camorra. Perché, come ci dice Davide con una frase meravigliosa “una casa senza libri è come una stanza senza finestre”.
Noi allora ti ringraziamo Davide. Per ciò che sei nell’esempio di riscatto e per quello che fai ogni giorno. E, senza retorica, ti diciamo che sei davvero l’esempio vivente di cosa significhi essere un Uomo con la “u” maiuscola.
Leonardo Cecchi