Parliamo di numeri.
Sono 247.000 i pazienti che hanno passato le pre vacanze natalizie a letto; 1.360.000 il totale dei casi nella stagione attuale. Prime della lista, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo. I bollettini di sorveglianza epidemiologica – Influnet e FluNews Italia – riportano un aumento dei casi tra il 16 e il 22 dicembre; l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha certificato, inoltre, 6 persone ricoverate in terapia intensiva (per infezioni respiratorie acute), due delle quali decedute. Maggiormente bersagliati sono chiaramente i bambini (meno di cinque anni).
Il virus influenzale non rappresenta certo uno scoglio insormontabile, eppure i dati parlano chiaro; le cure consigliate non variano dai classici metodi anti influenzali. Al tempo stesso, il riconoscimento dei sintomi è abbastanza banale: passare da un sentore di spossatezza ad una temperatura sopra i 37.8 gradi non lascia alcun dubbio. Anche un mal di testa improvviso può essere un’avvisaglia, evitando di essere eccessivamente allarmisti.
E’ fondamentale ricordare la vaccinazione, per prevenire e ridurre la trasmissione, nonché i classici metodi “casalinghi”, come lavarsi le mani spesso o l’uso di mascherine – dati visibili sul portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica Epicentro.
Tuttavia, il dato più rilevante riguarda l’attuale grado di resistenza del corpo umano: il riscontro di medici e scienziati non ha soddisfatto le aspettative, in quanto il tasso di infezione sembra aumentare progressivamente; non stupisce vengano proposte modalità di ricerca inerenti cure alternative, perfino per patologie di questa caratura.
Ricordiamo la sperimentazione avvenuta su 240 volontari negli USA, il nuovo farmaco Xofluza o gli esperimenti a luce ultravioletta.
Il virus influenzale è tornato ad essere più aggressivo, perlomeno per ciò che concerne la nostra resistenza fisica, uno specifico abuso di medicinali minante il sistema immunitario, le mancate vaccinazioni elementari. Il modus operandi dell’essere umano è mutato molto e, stranamente – e in alcuni casi -, ben lontano da una rassicurazione personale sull’efficacia dei metodi conosciuti.
Il mondo contemporaneo si mostra per i suoi traguardi scientifici quanto per i limiti umani.
Eugenio Bianco