Mancano pochi giorni alla fine dell’anno ed è normale che in questo periodo ognuno di noi si metta un po’ a tirare le somme. In queste ultime ore cerchiamo soprattutto di capire dove abbiamo sbgliato, perché non siamo riusciti a portare a termine la dieta o come mai non abbiamo ottenuto quella promozione. Più raramente invece riusciamo ad ampliare le nostre riflessioni, smettendo di concentrarci ognuno sulla sua vita privata. Occorre invece, più che mai in questo periodo storico, chiederci dove stiamo andando come comunità, come popolo e ancora di più come genere umano.
Senza dubbio questo è stato il decennio dello smartphone ovvero dello sviluppo esponenziale di internet sotto tutti i punti di vista. Ormai tutti conosciamo Google e tutti lo usiamo quotidianamente per capire il mondo che ci circonda. Chiediamo ai nostri smartphone il nome di quella canzone che non ricordiamo, come si fa il risotto con i funghi e che cosa significa quella parola inglese che è sulla bocca di tutti. Tuttavia non ci limitiamo a questo: ormai chiediamo a Google anche e soprattutto di politica, di economia e di clima.
Se Google è divenuto il maggiore custode della dimensione pubblica degli italiani, allora proprio qui troveremo il bilancio del nostro anno non come individui ma come popolo. Per capire all’apertura del nuovo decennio dove stiamo andando dobbiamo vedere il 2019 attraverso gli occhi di Google.
1. Perché è caduto il governo
Il “perchè” più cercato dagli italiani è questo. La regione che si è più interessata al tema è la Sardegna, subito seguita da Calabria, Puglia e Abbruzzo mentre il meno interessato è stato Piemonte. In linea di massima potremmo dire che al Sud c’è stato più bisogno di capire o forse più interesse in generale nella politica, magari per maggior bisogno di questa. Ovviamente il picco di ricerche si registra nel periodo di agosto, ma ancora oggi a molti italiani perchè è caduto il governo sembra non essere chiaro.
2. Come fare domanda navigator
Il reddito di cittadinanza vince sicuramente il premio di riforma più famosa dell’anno. Probabilmente è tutto merito del grande dibattitto che ha scatenato durante la campagna elettorale del M5S e che continua a sollevare tutt’ora, dopo la sua attuazione. Il concorso pubblico per i navigator d’altra parte ha registrato quasi 80.000 domande per soli 3mila posti. Da notare come l’attenzione sia stata alta da gennaio fino a maggio, quando si è tenuta la prova.
3. Il personaggio dell’anno è Nadia Toffa
Seguita da Luke Perry, Mia Martini e Mahmood, Nadia Toffa si piazza in cima alla classifica. La morte della giornalista ha raggiunto tutti e commosso molti. Ciò che sembra aver attirato maggiormente l’attenzione degli italiani sembrerebbe essere il suo funerale e la sua malattia.
4. Come si cucina la pastiera napoletana
Con un curioso picco di ricerche durante la domenica delle palme, la pastiera napoletana tiene dietro il tiramisù e domina il 2019. La ricetta è stata cercata su Google soprattutto nelle regioni del Sud e nel Lazio, mentre il resto del Centro e il Nord non si sono interessati molto all’argomento. Se il cibo è una delle maggiori componenti di cui tener conto per l’identificazione culturale di un popolo, possiamo osservare che l’Italia nel 2019 è spaccata in due non solo a livello economico.
5. E i migranti?
Un anno intero a parlare di immigrazione eppure il tema non figura in nessuna top ten di Google. Gli italiani hanno cercato informazioni sulla guerra in Siria, ma non più di quanto abbiano cercato “perchè non siamo tornati sulla Luna”. Osservando il 2019 attraverso gli occhi di Google quindi la centralità della tematica può essere decisamente relativizzata.
Alla parola “immigrati” si è preferito cercare “migranti”, al contrario invece di ciò che avrebbe suggerito il linguaggio politico dell’ultimo anno. In pochi hanno chiesto a Google informazioni riguardo ai “porti chiusi” e le ricerche più frequenti che includevano il termine “africani” sono state “bambini africani” o “stati africani”. Le parole attinenti al tema immigrazione sono spesso state digitate insieme al nome di Matteo Salvini, che comunque però non si classifica tra i personaggi dell’anno.
In Valle D’Aosta c’è stato molto interessa per l’immigrazione ma “porti” e “sbarchi” sono stati poco cercati. I meno interessati sembrerebbero comunque essere i trentini.
6. Chi è il leader politico dell’anno?
Non serve Google per individuare chi ha dominato la scena politica di quest’anno, parliamo ovviamente di Matteo Salvini. Eppure gli occhi di Google ci rivelano dei dati interessanti.
Il leader leghista raggiunge il suo picco di popolarità durante la crisi di governo, insieme al premier Conte che non riesce però a superarlo. Il suo nome è stato cercato soprattutto accanto alle parole “facebook” e “Di Maio”.
L’attuale ministro degli esteri è invece uno dei meno popolari, in tempi recenti a volte secondo persino a Giorgia Meloni. “Reddito di cittadinanza” è stato in media cercato più del doppio delle volte rispetto a “Luigi di Maio”, quasi raggiunto da “Virginia Raggi”.
Renzi e la Meloni sono gli unici che sono riusciti, anche se entrambi solo per una settimana, a superare la popolarità di Salvini. Il leader di Italia Viva è due volte più popolare di Zingaretti, ma il suo nome su Google continua ad essere affiancato alla parola “bonus”.
Tirando le somme…
Matteo Salvini non è il personaggio dell’anno, non si classifica neanche tra i primi dieci. Nel 2019 attraverso gli occhi di Google ci rendiamo conto che la politica non ha dominato le ricerche e quindi presumibilmente neanche la quotidianità degli italiani. Questo è utile per ricordarci che circa la metà degli aventi diritto continuano a non votare e non interessarsi di politica. L’immigrazione non è il tema che ha più catturato la curiosità: “carbonara” è stato cercato più volte.
La barra Google non è certamente lo specchio esatto di un popolo, ma se ci fermiamo a pensare all’uso quotidiano che ne facciamo possiamo certamente attribuirgli una certa rilevanza. La politica continua ad essere distaccata rispetto ai cittadini, nonostante l’invasività dell’attuale utilizzo dei social e del linguaggio d’odio della destra sovrnista. Sembrerebbe quasi che nel 2019 gli italiani si siano accorti di questa solo quando è caduto il governo.
Altro dato interessante è la quasi totale assenza di ricerche relative all’estero. Persino tra le mete vacanze, la maggior parte delle voci nella top ten sono relative a regioni italiane. Tra i personaggi dell’anno gli stranieri sono per la maggior parte calciatori e non figura Greta Thunberg, a differenza di quanto accade in quasi tutti gli altri paesi. Continuiamo a chiudere i nostri pensieri nei limiti geografici dello stivale in cui viviamo e il calcio continua ad essere l’argomento maggiore nella quotidianità degli uomini italiani.
Il 2019 attraverso gli occhi di Google è molto diverso da ciò che potremmo ricavare rifacendoci ai titoli dei giornali. Le quotidiane domande che gli italiani si pongono, rivolgendosi a internet, ci segnalano una vita di tutti i giorni lontana dalle narrazioni politiche e mediatiche. Il bel paese continua ad essere molto più complesso degli stereotipi in cui a volte cerchiamo di rinchiuderlo.