Darwin ne era convinto.
Partiamo tutti da li’. Siamo scimmie, che nell’ultimo periodo hanno inventato robot, intelligenza artificiale e viaggi spaziali,
ma restiamo scimmie.
Tali negli istinti, nei desideri, nei meccanismi sociali e soprattutto nel codice genetico.
Siamo partiti dal bastone e le pietre e in qualche milione di anni siamo finiti a riparare satelliti nello spazio.
Abbiamo impiegato 500 anni ad attaccare l’aratro a un bue, oggi impieghiamo mezzo secondo a parlare con qualcuno dall’altra parte del globo.
La nostra specie ha prevalso su ogni altra presente sulla Terra. I predatori ci mangiavano i figli,
oggi portiamo i figli a vedere i predatori.
Eravamo scimmie
siamo diventati Uomini.
da li’ siamo partiti tutti, bianchi o neri, gialli o rossi,
perché non ricordarlo ?
È un messaggio di grande umiltà e consapevolezza insieme.
E’ ripercorrere la Storia della Genesi.
Simone Fugazzotto, artista napoletano che da sempre dipinge l’Uomo attraverso le scimmie, ha usato questa immagine per denunciare il razzismo negli stadi.
Ovviamente ha scatenato polemiche infinite.
Perché ricordare all’Uomo che era una Scimmia, infastidisce.
Come ricordare ad un uomo diventato ricco ed importante, che era nato in una casa popolare da genitori operai.
L’origine talvolta anziché essere un vanto diventa una condanna.
Io non solo vado fiero d’essere figlio della Scimmia, ma sono pure orgoglioso d’esser figlio di contadini.
Sono nato nel profumo di letame nella cascina, nei campi di frumento e tra i fossi della pianura padana.
E a chi mi ricorda le “umili” origini della mia famiglia, rispondo con un abbraccio ed un grazie.
Non mi offendo d’esser stato, milioni d’anni fa, una Scimmia.
Ma adesso sono un Uomo.
Capisco che per molti tutto questo è un dramma.
Convinti d’esser nati belli e biondi, magari con gli occhi azzurri e nel Paradiso Terrestre, deve suonare come un’offesa esser figli della Scimmia.
Caro Darwin,
Caro Simone,
la strada dell’evoluzione è stata lunga.
Quella dell’accettazione è solo agli inizi.
Claudio Khaled Ser