A distanza di secoli, una svolta nelle indagini ancora in corso per risolvere la misteriosa scomparsa della colonia inglese di Roanoke.
La colonia di Roanoke scomparve alla fine del 1500. Fu il secondo insediamento inglese nel Nuovo Mondo, situato lungo la costa della Carolina del Nord. L’impresa della sua fondazione fu fin dall’inizio travagliata. Infatti, il navigatore Sir Walter Raleigh, a cui la regina Elisabetta I aveva affidato la missione segreta, fu costretto ad effettuare ripetuti tentativi di colonizzazione.
I primi insediamenti
Il primo tentativo di stanziamento avvenne nel 1585. Tuttavia, fin dallo sbarco dei primi 150 coloni, iniziarono tensioni con i popoli indigeni che controllavano la zona. L’anno successivo infatti, i neo americani fecero richiesta di ritorno in patria, sfiancati dai ripetuti attacchi delle tribù Secotan e Chowanoke. I nuovi inquilini tornarono in Inghilterra lasciando solamente un manipolo di uomini a difesa dei forti costruiti.
La seconda spedizione
Il 22 luglio 1587 un nuovo gruppo di 115 persone rifondò una colonia sull’isola di Roanoke. Gli attacchi degli autoctoni non tardarono ad arrivare in tutta la loro spietatezza, tanto da costringere il Governatore White a tornare in madrepatria per chiedere aiuto. Nel 1590 egli riuscì a salpare verso l’Inghilterra e a tornare tempestivamente nell’estate.
White non trovò nessuno ad attenderlo. L’intera colonia era abbandonata, senza particolari segni di conflitto con le popolazioni indigene. Si scoprì un’ unico indizio, ovvero l’incisione del termine “CROATOAN” su un pilastro, nome di un’isola a largo della costa. Per questo il Governatore pensò ad un trasferimento, ma non verificò mai l’effettiva correttezza della sua teoria.
Ipotesi sulla scomparsa
Nel corso degli anni, si sono effettuate numerose indagini e avanzate altrettante ipotesi sulla scomparsa della Colonia di Roanoke. Alcuni studiosi la attribuiscono ad una delle frequenti epidemie, altri a conflitti con gli indigeni. Qualsiasi sia stato il fattore scatenante, è molto probabile che i coloni si siano divisi in piccoli gruppi per abbandonare il posto. Si suppone tuttavia, che la destinazione non fosse Croatoan, poiché troppo difficile da raggiungere.
L’archeologo Klingelhofer, crede che questi si siano diretti verso una vicina tribù con la quale effettuavano scambi commerciali, ipotizzando una fusione con essa.
Nel 2013 seguendo questa idea, la Elizabeth City State University del Nord Carolina ha condotto indagini sul posto con magnetometri e georadar.
I rilevamenti negli ex insediamenti indiani nell’area, mostrano la presenza di strutture in legno e recinzioni per il bestiame sepolte, segno della presenza di coloni occidentali. Tuttavia il risultato è compromesso dalla possibilità che si tratti di un sito coloniale risalente a un periodo successivo.
Anche alcune voci del mondo della cultura hanno mostrato il loro interesse verso questo mistero. Un esempio è lo scrittore Stephen King che la cita nel suo capolavoro It. La storia appare anche in alcune serie tv come La tempesta del secolo in cui si attribuisce la sparizione ai demoni e come in American Horror Story dove gli invasori vengono puniti da una strega indigena. Tra spiriti indiani, creature maligne e speculazioni scientifiche, la verità continua a sfuggirci e il caso della scomparsa della colonia di Roanoke rimane tutt’ora aperto.
Anna Barale