La notizia viene dal Dartmouth College (si trova negli USA, nel New Hampshire) perché la ricerca pubblicata su Nature Geoscience ha come primo autore Justin S. Mankin che è assistente professore di geografia presso il suddetto college oltre che scienziato presso il Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University.
Il nuovo studio afferma che in buona parte del continente nordamericano e di quello euroasiatico tra gli effetti del cambiamento climatico vi sarà mancanza d’acqua in quanto ne rimarrà meno disponibile nel terreno.
Questo contraddice le precedenti previsioni, quindi andiamo a vedere come mai. Il titolo dell’articolo divulgativo dice “il mondo sta diventando più bagnato eppure potrebbe esserci penuria d’acqua per Nordamerica ed Eurasia” dunque le ragioni delle precedenti stime sono ancora valide, evidentemente ci sono dei meccanismi che spingono nella direzione opposta.
Con un’efficace metafora viene spiegato quale sia la funzione delle piante nel ciclo dell’acqua e in particolare nel passaggio dal terreno all’atmosfera, se le piogge sono ovviamente il meccanismo tramite cui avviene il passaggio dell’acqua dall’atmosfera al terreno, il percorso inverso è regolato essenzialmente dalle piante, le piante sono la cannuccia per bibite che regola quanta acqua rimane disponibile nel terreno e quanta ne va nell’atmosfera perché usata dalle piante durante la fotosintesi e rilasciata nell’atmosfera.
I modelli precedenti avevano rilevato come un’atmosfera più ricca di anidride carbonica significherà una fotosintesi più efficiente, il che porterà le piante a chiudere alcuni dei pori (detti stomi) presenti sulle foglie, il che si tradurrebbe in meno rilascio d’acqua nell’atmosfera e dunque più acqua disponibile nel terreno.
Il presente studio evidenzia però che gli effetti di questa più efficiente fotosintesi causata dalla maggiore disponibilità di CO2 unita alle temperature più alte sono tre, oltre a quello appena illustrato si aggiungono:
_ una stagione di crescita delle piante più lunga e più calda che si traduce in più tempo delle piante per crescere e dunque consumare l’acqua nel terreno;
_ a causa della fotosintesi potenziata le piante cresceranno di più.
Secondo i modelli sviluppati nel presente studio mentre ai tropici e alle alte latitudini il saldo sarà a favore del primo meccanismo, alle medie latitudini il secondo e terzo effetto prevarranno e si potrebbe sperimentare una mancanza d’acqua disponibile nel terreno.
Roberto Todini