É ufficiale: Mattarella ha firmato il provvedimento che, arrivato in Gazzetta Ufficiale, porterà tante novità nella vita degli italiani a partire dall’1 luglio 2020: sì, i provvedimenti non partiranno da gennaio, come risultato di un compromesso fra le visioni divergenti tra M5S e PD. Ecco qui di seguito riportati i punti salienti dei 60 articoli del decreto fiscale, decreto legge numero 124/2019.
Lotta all’evasione e alle frodi fiscali
Il nocciolo del decreto fiscale è una lotta più aspra ai grandi evasori e alle frodi monetarie. Per i primi è previsto un aumento di pena, da un minimo di 6 a 8 anni se si superano i 100 mila euro con dichiarazione fraudolenta. Inoltre verranno inasprite le sanzioni per contrastare le evasioni in ambito lavorativo.
Più tracciabilità dei movimenti di denaro
L’altra grande questione è rendere il più tracciabili possibile gli spostamenti di denaro, con diversi mezzi: innanzitutto verrà abbassata la soglia massimo di denaro contante utilizzabile, da 2000 a 1000 euro nel 2022.
Dopodiché i commercianti che rifiutano pagamenti col POS saranno soggetti a una multa. Quindi, tutte le volte che vi capita di essere mandati a prelevare al bancomat più vicino dal commerciante (tabaccaio, fioraio o chicchessia), ricordiamogli che è illegale, anche per 50 centesimi! In particolare, su denuncia dell’acquirente, verranno sottoposti a una multa i 30 euro con l’aggiunta del 4% del valore dell’acquisto, percentuale che potrebbe anche essere tolta.
Lo stato istituisce poi una sorta di grande lotteria in cui i biglietti fortunati sono gli scontrini delle ricevute di pagamento con carta, quindi vengono messi a disposizione, su vincita, dei premi per chi paga con carta, che non saranno tassati una volta intascati per non scoraggiare i contribuenti. I commercianti che boicottano la lotteria degli scontrini saranno soggetti a una multa che può variare dai 100 ai 500 euro, ovvero se rifiutano i comunicare il codice fiscale del cliente all’Agenzia delle Entrate.
Infine, dal 2020 i dati delle fatture elettroniche potranno essere utilizzati dalle autorità, oltre che per controlli fiscali, anche per indagini della polizia economico-finanziaria. I dati potranno essere conservati fino a 8 anni.
Tagli alle agevolazioni fiscali e intolleranza sui ritardi del pagamento del bollo
Mentre il decreto fiscale 2019 prevedeva tagli all’istruzione e all’università, quello di quest’anno mira a ridurre le tante agevolazioni fiscali, sconnesse tra loro, che potrebbero essere dannose all’economia del Paese. Sarà infatti più difficile ottenere compensazioni fiscali dai crediti IRPEF, IRAP e IRES: per compensazioni oltre i 5 000 euro bisognerà essere in possesso del visto del professionista, e per usare questo credito bisognerà presentare la denuncia dei redditi.
Con la correlata legge di bilancio, è in ipotesi la riduzione o l’annullamento delle agevolazioni fiscali per i contribuenti con redditi molto alti. La spinta al taglio è data anche verso un’economia ecosostenibile, che si congiunge all’eliminazione di incentivi dannosi (ad esempio l’ipotesi sul taglio alle agevolazioni sulle fonti di energia tradizionali come il gasolio).
Infine, nel caso di imposta di bollo sulle fatture elettroniche non versata, l’Agenzia delle Entrate comunica al contribuente il valore dell’imposta, della sanzione e degli interessi maturati; se il contribuente non risponde in tempi molto rapidi, verrà inviata dall’Agenzia un’apposita cartella esattoriale. Chi non ha pagato entro lo scorso 31 luglio è ancora in tempo per mettersi in regola non dopo il 30 novembre 2019.
Francesca Santoro