L’Agenzia britannica “Reaction Engines” ha dato vita ad un progetto innovativo: un nuovo aereo di linea, capace di percorrere lunghissime traiettorie a velocità molto elevate. Chiamarlo aereo potrebbe confondere leggermente le idee, si tratta più precisamente di uno “spazioplano“.
Come funziona?
Il sistema di propulsione dello spazioplano, alimentato ad idrogeno, è denominato “Sabre” (che sta per “Synergistic Air-Breathing Rocket Engine”). Ciò significa che i gas di scarico dell’aereo sono niente più che vapore acqueo, azzerando l’impatto ambientale del mezzo. Il punto forte è il sistema di raffreddamento, il precooler. Esso si basa sull’idea di raccogliere l’aria che entra nel motore, che ha una temperatura di oltre 1000° e abbassarla a -150° in pochi istanti. Questo avviene grazie a piccoli tubi in cui scorre elio allo stato liquido.
Il precooler rappresenta l’impresa più ambiziosa in questo progetto, che sta impegnando numerosi ricercatori. L’obbiettivo è quello di incanalare l’aria senza fondere il motore. La realizzazione del sistema di raffreddamento (attualmente già esistente, ma delle dimensioni di una fabbrica) aprirebbe la porta a motori a velocità ipersonica, ovvero 5 volte superiori la velocità del suono, detta anche Mach 5.
Sia aereo che razzo
Al momento gli unici velivoli capaci di raggiungere quella velocità sono gli “Space Shuttle”, capaci di volare al di sopra dei 100 km sul livello del mare, all’esterno dell’atmosfera terrestre. Lo spazioplano targato “Reaction Engines” percorerrà parte della sua rotta nello spazio. Per questo motivo il suo funzionamento è più simile a quello di un razzo che a quello di un aereo, anche per la velocità che è in grado di raggiungere, si parla di 6500 km/h, nello spazio questa velocità potrebbe raggiungere i 30.000 km/h.
Un problema è la presenza di ossigeno: più il velivolo raggiunge gli strati esterni dell’atmosfera più l’ossigeno diminuisce, mentre nello spazio è del tutto assente. Ciò non è un problema dato che nel momento in cui scarseggia viene attivato un serbatoio ad ossigeno liquido. Grazie a questo carburante lo spazioplano uscirà dall’atmosfera percorrendo una traiettoria suborbitale. Il risultato è a dir poco impensabile: da Londra a Sydney in sole 4 ore, oppure da Londra a New York in un’ora!
Nel seguente video viene illustrato in modo sintetico il progetto:
Quando arriverà?
Attualmente il progetto della “Reaction Engines” ha riscosso enorme successo, ricevendo finanziamenti da parte della “Esa” (Agenzia spaziale europea) e della “Uksa” (Agenzia spaziale del Regno Unito); anche “Rolls Royce”, “Boeing” e “Darpa” (agenzia del Dipartimento di difesa americana specializzata in nuove tecnologie) hanno manifestato il loro interesse. Il progetto infatti apre molte opportunità, sia per i trasporti di linea, ma anche nel campo della ricerca spaziale, nella costruzione di satelliti e nel campo militare.
Ancora bisogna dare tempo alla ricerca perchè lo spazioplano si perfezioni e si giunga alla sua completa attuazione, i ricercatori della R.E. prospettano il 2030 come termine delle ricerche. Da quel termine in poi si potrebbe assistere ad un nuovo modo di viaggiare nel mondo, con tempi di spostamento sempre più ridotti. Ci vorrà più tempo ad andare in macchina da Bologna a Milano che sorvolare tutto l’oceano e arrivare alla Grande Mela.
Jacopo Senni