Il nuovo decreto clima ha cambiato volto. Una buona parte delle previsioni che erano state inserite nella prima bozza non sono state confermate e l’approvazione è stata nuovamente rinviata. Tuttavia questa manovra green desiderata da molti italiani barcolla ma non molla, e potrebbe essere approvata il prossimo 3 ottobre.
Le previsioni del decreto clima ancora in piedi
Alcune delle idee proposte nella prima bozza sono dunque sopravvissute. Ciò che forse stupisce di più è che è rimasto in piedi il taglio dei sussidi ambientali dannosi, una delle previsioni che già nella prima versione della bozza aveva dato adito a numerose polemiche.
Il prezzo di questa manovra, che dovrebbe far guadagnare allo Stato circa 17 miliardi di euro, rischiano di doverlo pagare alcune delle categorie di lavoratori più vulnerabili. Gli autotrasportatori e gli armatori. Anche perché non è stato pensato un sistema di aiuti economici per sostenere coloro i quali scelgano di acquistare in alternativa un mezzo meno inquinante.
Resta in piedi anche il programma di rinnovo integrale dei mezzi di trasporto pubblici. Secondo tale programma, gli attuali mezzi dovrebbero essere progressivamente sostituiti con mezzi dall’impatto ambientale basso o nullo. Per rendere possibile questo obiettivo si prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro. Il Miur si è detto in favore di questa iniziativa.
Campagne di sensibilizzazione nelle scuole
Un altro obiettivo perseguito dal decreto clima nella sua nuova versione è quello della promozione nelle scuole di un’educazione ambientale. Con la creazione di un fondo di due milioni di euro, verrà implementato il programma #iosonoAmbiente. Programma che prevede l’implementazione di campagne di informazione e di sensibilizzazione sull’argomento nell’ambito di tutte le scuole. Iniziativa tutto sommato lodevole e utile a creare una coscienza sociale sull’argomento.
Bonus rottamazione e incentivi ai prodotti sfusi
Purtroppo l’idea di incentivare i commercianti a vendere prodotti sfusi (o alla spina) non compare nella nuova bozza. Tuttavia resta in piedi il bonus rottamazione. Nel nuovo decreto clima, in cambio della rottamazione di vecchie auto, si otterrebbe un bonus mobilità pari a 1.500 euro (non più 2.000) da impiegare per acquistare abbonamenti per il trasporto pubblico o per mezzi di sharing mobility a zero emissioni.
Allo stato attuale l’approvazione del decreto potrebbe avvenire già il 3 ottobre. Se ciò avvenisse, l’Italia potrebbe arrivare alla prossimo vertice ONU sui cambiamenti climatici con in tasca un risultato, seppur piccolo, in questo cruciale settore.
Livia Larussa