Renzi The Splitter
In forma breve si può affermare che la storia ci insegna che con trenta danari ci si compra la corda per impiccarsi, anche se sul momento l’offerta pare allettante.
Lungi dall’accostare il Pd a un fenomeno messianico, ma il paragone tra Renzi e l’Iscariota è più che calzante.
L’altro lato della moneta falsa dei “Matteo” della politica italiana è stato furbo, molto furbo. Nell’immediato della carognata la tempistica è tutto. Non sono mai finiti i tempi dello “Stai sereno”.
Renzi, come un sorcio nel suo “plautino” buco, ha atteso e atteso: prima ha caldeggiato l’indigesta alleanza coi cinquestelle – aprés il suicidio di Salvini – poi ha aspettato che giurassero governo e sottosegretari, e infine ha deciso di lasciare il partito al quale s’era incatramato come una cozza allo scoglio per anni.
Zingaretti – sempre sveglio come un bradipo cloroformizzato, è caduto dal pero, intanto Renzi si è portato via due ministri e un sottosegretario con uno sputo di partitucolo il cui nome – Italia Viva, commercio iniquo e non solidale di verdura e ortaggi a km 0 – era già stato registrato sul web addirittura il 9 agosto scorso.
Siamo alle comiche, ma qual è la novità? Il peggio è senza fondo come è evidenziato bene da un Salvini ormai decaduto che lancia tuoni e fulmini con uno di quei carnascialeschi martelletti spernacchianti. Il Thor di Pontida e il Giuda della Leopolda hanno un paio di cose in comune: la faccia come il culo e l’autoreferenzialità innalzata sin oltre il ridicolo. Ma in Italia queste sono doti!
Renzi intanto si è assicurato una posizione di rilievo fino alle prossime politiche; in un parlamento frammentato all’inverosimile sono gli aghi a decidere le sorti delle bilance, e lui lo ha capito benissimo. Ma dopo? Dopo si vedrà, intanto per l’inverno le chiappe sono al caldo ed è tutto grasso che cola. Anche se l’immagine è raccapricciante.
Quindi Renzi è stato furbo, ma la furbizia non è intelligenza (come purtroppo i più credono), infatti l’intelligenza di Renzi finisce dove comincia il suo ego, e il suo ego è di proporzioni apocalittiche. Quindi fatevi due conti!
Ora Matteo, da buon parassita politico, può andare ad insidiare le morenti forze moderate che guardano a destra.
Ormai il berlusconismo è preistorico come il suo fondatore – si regge a malapena sul suo catetere – e non si trova un degno successore del Papy nazionale neanche nei peggiori bar di Caracas. L’occasione è ghiotta!, se fino alla prossima legislatura Renzi gioca bene le sue carte si ritroverà a fare il pappone delle badanti di lapdancer di Silvio ad Arcore in men che non si dica.
In fondo Salvini è un outsider con deliri di Onniducismo! Troppo estremo, protofascista e antieuropeista per la consolidata vocazione moderata – e dedita all’intrallazzo – del Paese.
Il futuro dell’Italia è dove è sempre stato … al centro! Quindi Salvini continuasse a limonare con Orban, continuasse a prendersela con i migranti e l’Europa vestito da balilla dalla Le Pen che intanto la partita grossa si gioca sulla salma boccheggiante del Berlusconismo.
Insomma, per quanto ancora le gonadi di Silvio si potranno rianimare col galvanismo? Siamo agli sgoccioli…, manca poco. Certo, non si tiene conto dei sempiterni colpi di coda del Kraken, Berlusconi ci ha abituato a tutto: gli manca solo la resurrezione in due giorni e 23 ore per stabilire il nuovo record, ma a dirla tutta mica è sempre domenica. No?
In questo paese il centrismo ha assunto le fattezze di un “buco nero” . Tutto si dilata in esso sino a venirne fagocitato inesorabilmente. In nome della cosiddetta “politica moderata” ne sono state fatte di tutti i colori, eppure è più forte di ogni cosa. Più che resistere a tutto il centrismo ingoia tutto. Non gli fa schifo niente; neanche Renzi!
Renzi The Splitter