Durante la sera del 15 aprile, la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi ha fatalmente iniziato a bruciare, sotto gli occhi attoniti del mondo intero, tra le lacrime di sconforto e le preghiere sommesse dei fedeli. A distanza di cinque mesi la routine parigina ha ripreso freneticamente il suo corso, accanto alla sua “Signora” ferita. Gli allarmi, tuttavia, non mancano.
L’Inchiesta del “New York Times”
Il campanello d’allarme viene dal “New York Times” e da un’inchiesta svolta negli scorsi mesi, a partire da informazioni ed analisi riservate. Secondo il giornale americano, l’incendio di Notre-Dame avrebbe rilasciato tonnellate di piombo e altre polveri nell’atmosfera, mettendo a repentaglio la salute di milioni di persone.
Il tetto e la guglia della Cattedrale contenevano circa 460 tonnellate di piombo. L’incendio, distruggendo la guglia e parte del tetto, ha fatto sì che gran parte del piombo evaporasse e si disperdesse nell’atmosfera. Le autorità francesi pare non abbiano cautelato sufficientemente la popolazione parigina dell’effettivo pericolo per la salute, inoltre le operazioni di bonifica ed i relativi provvedimenti sono giunti con estremo ritardo. Le analisi nelle scuole, ad esempio, sono iniziate con un mese di ritardo.
Livelli di piombo
Il piombo può avere effetti molto gravi sul corpo, in particolare nel cervello dei bambini può portare a difficoltà nello sviluppo. Subito dopo l’incendio le analisi fatte sul luogo rilevavano un livello di piombo 1300 volte superiore alla norma. Le analisi sono state poi fatte in diverse zone della città e in diversi edifici: scuole, uffici, parchi, piazze e altri luoghi pubblici.
Nelle zone in cui è stato individuata un’alta percentuale di piombo, vivono circa 6000 bambini e donne incinte, la fascia di popolazione maggiormente esposta ai rischi. Il numero delle scuole a rischio è 18, tra asili nido, materne ed elementari.
Esiti dell’indagine
Anne Souyris, vice sindaco di Parigi, ha dichiarato che spetta ai presidi delle scuole informare i genitori. Tale decisione probabilmente sottovaluta il problema, se si pensa che alcuni presidi non l’hanno fatto. Inoltre è stato deciso di non effettuare analisi obbligatorie a tutti i bambini che risiedono nelle zone interessate. Ciononostante, di 400 bambini che si sono sottoposti ai testi, l’8,5% ha un livello di piombo superiore alla norma.
L’indagine condotta dal “New York Times” non vuole di certo mostrare Parigi come una zona a rischio ambientale. È possibile visitare la città e avvicinarsi a Notre-Dame. Vi sono precauzioni che si possono adoperare, in particolare per i bambini: lavare spesso le mani, o aggiungere alla dieta ferro e calcio, che aiutano a non assorbire il piombo.
Vi è stata certamente una sottovalutazione del problema da parte delle autorità, che si sono prontamente attivate per la ristrutturazione della Cattedrale, mettendo da parte la salute del cittadino. Mathé Toullier, rappresentate dei morti da avvelenamento da piombo, dice purtroppo che gli effetti, se ci dovessero essere, si vedranno nei prossimi anni.
Jacopo Senni