A circa vent’anni dalla pubblicazione del primo romanzo e con milioni di copie vendute in tutto il mondo, la saga di Harry Potter continua a infiammare i cuori di giovani lettori e ad entusiasmare con nuovi titoli cinematografici. Tra le lodi e le approvazioni collettive, tuttavia, dall’America si erge una voce di dissenso e si compie un evento inspiegabile.
La rimozione dei libri
Il fatto avviene nello stato del Tennessee, presso la “Saint Edward Catholic School”, una scuola che adotta un modello di insegnamento cattolico. Durante l’apertura del nuovo polo bibliotecario, per decisione del reverendo Dan Reehill, tutti e sette i romanzi della saga per ragazzi sono stati rimossi dalla libreria dell’istituto. Prima di attuare tale provvedimento, il reverendo si è premurato di inviare una email a tutti i genitori, in cui notificava la decisione presa. La motivazione è attribuita, secondo Dan Reehill, alla presenza nei romanzi della magia e al suo utilizzo, ritenuto dal reverendo capace di scatenare spiriti maligni.
Una decisione non “ufficiale”
La particolarità della vicenda può facilmente creare indignazione e generare scandalo. Si può facilmente pensare, di fronte ad un comportamento simile, che la Chiesa abolisca o censuri i libri in cui si utilizza la magia. In realtà il Vaticano non ha mai espresso un giudizio ufficiale in merito alla saga di Harry Potter.
La mancanza di ufficialità è chiaro che può portare a scelte e prese di posizione “personali”, che spesso non analizzano adeguatamente l’argomento. Nel caso di Harry Potter, è chiaro che si tratta di uno “strumento positivo” e dall’indubbio valore; inoltre non è la presenza della magia in sè a dover essere giudicata, quanto le diverse sfaccettature letterario-pedagogico presenti al suo interno.
Di fronte a un’opinione personale che mette in discussione il valore letterario ed educativo di tale opera, mi sembra interessante proporre uno spunto riflessivo, anche attraverso l’opinione dello scrittore Paolo Gulisano. L’obbiettivo è mettere in luce i motivi per cui questa saga è giustamente tanto amata.
Uno sguardo su Harry Potter
La scrittrice Rowling, scrivendo un romanzo fantasy per ragazzi, si “confronta” con modelli del calibro di Lewis e Tolkien. “Le Cronache di Narnia”, “Il Signore degli Anelli” ad esempio: tutti questi romanzi hanno a che fare pienamente con la magia, ambientati in dimensioni fantastiche e romanzesche. Il vero dilemma perciò non è l’utilizzo o meno della magia, quanto l’ideale che, anche tramite la magia, si vuole rappresentare.
Un’amicizia che prevale sul male
Se si pensa alla saga del giovane mago, ciò che tiene gli occhi dei ragazzi incollati alle pagine è la forza dei legami, che Harry costruisce nel corso degli anni ad Hogwarts; a cominciare da Hagrid, che lo introduce al suo destino, (quello di essere un mago), fino all’incontro con Hermione e Ron e con il preside Silente. L’amicizia permette ad Harry di divenire cosciente, sfida dopo sfida; in alcuni casi Harry stesso si accorge che senza l’aiuto degli amici non è in grado di affrontare il nemico. In un articolo su “L’Osservatore Romano” Paolo Gulisano rende mostra l’importanza dell’amicizia:
Fondamentale per lo sviluppo di Harry è l’opportunità di relazioni che la nuova vita gli presenta: da quelle con le persone che lo amano, gli amici, il guardiacaccia Hagrid, il preside Silente, a quelle con le persone che lo disprezzano, il professor Piton, la famiglia Malfoy.
Voldemort incarna il male in persona, il desiderio di prevalere su tutto e tutti, un io che aspira alla totalità. Nella sua ambizione mostruosa, tuttavia, si nasconde un timore, che lo indebolisce. Paolo Gulisano aggiunge:
Voldemort è un personaggio che rappresenta la brama di potere, il mito moderno del super-uomo, al di sopra del bene e del male, che tuttavia ha un punto debole: una grande, ossessionante paura della morte, perché, dopo quest’ultima, vede solo il nulla.
Conclusione
L’evento della “Saint Edward” deve far riflettere sul valore della lettura e sul motivo per cui si leggono romanzi come Harry Potter. Ciò che continua a stupire, dopo tutti questi anni, è la capacità che ha avuto la Rowling di affrontare grandi ed altissime tematiche: l’amore, l’amicizia, il sacrificio e la morte. Ciò che prevale è che “compiere il bene è la cosa più giusta da fare”.
Jacopo Senni