La morte è già ingiusta di suo, ma a 34 anni lo è ancora di più. Alessandro Angelucci insegnava all’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, era appassionato di storia bizantina ed era un giovane pieno di vita. Questa energia è stata tragicamente spazzata via cinque giorni fa.
Il giovane, originario di Lanciano ma residente a Pescara, si trovava in Turchia per guidare un gruppo di studenti del progetto Erasmus-Plus. Tale viaggio era stato promosso dall’associazione Prometeus di Viterbo, con lo scopo di sensibilizzare i giovani contro la droga. Il gruppo stava facendo un’escursione nella zona di Kokaali, nel distretto di Karasu, a 200 chilometri da Istanbul. Nessuno si sarebbe mai aspettato una simile tragedia.
Alessandro Angelucci ed il suo gruppo avevano appena attraversato un torrente. Probabilmente sono state le scarpe bagnate del giovane a farlo scivolare e a cadere in un profondo burrone. Stando all’autopsia effettuata al Kocaeli State Hospital di Istanbul, a provocare la morte del ragazzo sarebbero state delle gravissime emorragie interne.
La tragedia ha colpito tutti, indistintamente: amici turchi, amici italiani e familiari. Alessandro Angelucci era amato da tutti, come si evince dalle testimonianze e dai post strazianti pubblicati su Facebook da chi lo conosceva. Un’ondata di solidarietà si è riversata sulla famiglia del giovane, cercando di lenire tramite la vicinanza un dolore insopportabile. Giovanna, sorella di Alessandro, ha ringraziato tutti gli amici del fratello, che hanno dimostrato alla famiglia Angelucci un affetto ed una solidarietà infiniti.
Il giovane non aveva ancora una cattedra universitaria, ma, grazie al suo curriculum eccezionale e alla sua passione per lo studio, stava ottenendo degli ottimi risultati in ambito accademico. Durante i Giochi del Mediterraneo del 2015, aveva lavorato come volontario, vestendo i panni di Pescarina, la mascotte dell’evento. A ricordare Alessandro Angelucci, anche il sindaco di Pescara Marco Alessandrini e il vice sindaco Enzo Del Vecchio.
Una vita passata ad aiutare gli altri e a diffondere la sua passione per la storia bizantina. Alessandro Angelucci ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di amici e familiari, ma la sua è stata una vita ricca di altruismo e voglia di vivere. Tutti lo ricordano così.