Quante polemiche per I Live Action! Sono l’ultima moda di casa Disney. Pubblico e critica però si dividono: sono sintomo di poche idee o una nuova frontiera?
Alzi la mano chi di voi è cresciuto a pane e Disney. Come? Faccio prima a chiedere chi non lo ha fatto? Da generazioni ormai gli Studios fondati negli anni ’20 dalla mente geniale di Walt Disney hanno tenuto compagnia ad adulti e bambini facendo di magia e animazione il loro marchio di fabbrica. Certo…sopravvivere alle evoluzioni continue della società e rimanere al passo ha richiesto diversi adattamenti nel corso degli anni …L’ultima “moda” ideata per tenere il passo con le nuove generazioni si chiama Live Action.
I Live Action
Visto il grande successo nel corso degli anni degli adattamenti in cartone animato delle fiabe più famose, perchè non farne una versione carne ed ossa che possa riportarne la magia sui teleschermi e farle conoscere anche ai più piccoli? Questa l’intuizione dei vertici dell’azienda. Dal 2010, con il remake di Alice in Wonderland di Tim Burton, un vasto numero di classici è stato riadattato: da Maleficient (tratto da la Bella Addormentata nel Bosco), a Cenerentola, poi ancora: il Libro della Giungla, Alice attraverso lo specchio, La bella e la Bestia, Ritorno al bosco dei 100 acri (Winnie the Poo), Dumbo, Aladdin. FIno all’ultimo: il Re Leone, nelle sale in questo momento con un grande seguito di pubblico. E non è finita qui: La Sirenetta, Mulan e molti altri sono in lavorazione. Una lista che non sembra avere fine.
Le polemiche
Quante polemiche per i Live Action! Se i numeri al botteghino sembrano dare ragione alla Disney, in molti sono insorti contro questa nuova tendenza. C’è davvero il bisogno di intaccare qualcosa già di per sè magico e riuscito alla perfezione come un classico Disney che difficilmente si sarà in grado di superare? A che pro “umanizzare” e rendere più realistico un qualcosa che rappresenta il fantastico per antonomasia? In molti si sono dati una spiegazione che condanna inesorabilmente la Disney: mancanza di idee. Attingere da un passato che funziona per coprire uno smalto che non è più quello di un tempo (nonostante lungometraggi come Rapunzel e Frozen abbiano negli ultimi anni mostrato una ripresa qualitativa dell’animazione disneyana dopo anni di buio)
Troppo simile o troppo diverso?
Quante polemiche per i Live Action! Così simile, così diverso. Ognuno degli adattamenti ha dovuto subire l’inevitabile paragone con il “fratello animato”. Ma soprattutto ha dovuto sottostare allo spietato giudizio degli spettatori. “E’ troppo uguale al cartone”. “Nel cartone non era così”. “Ma perché hanno cambiato questo?”. “I testi delle canzoni sono diversi”…Il paragone è sempre e comunque a perdere.
Politically Correct
Quante polemiche per i Live Action! Uno dei temi che ha innescato maggiori diatribe e diviso il pubblico è stato lo stravolgimento di alcuni passaggi dei Classici Disney in favore di una politica maggiormente “Politically Correct” mirata all’inclusività delle minoranze e a sensibilizzare su tematiche importanti. Come l’allusione all’omosessualità nel live action della Bella e la Bestia, o come assegnare il ruolo della rossa, con gli occhi azzurri e la pelle albina Ariel alla attrice di colore Halle Bailey. Molti hanno applaudito la scelta e i passi in avanti. Altri la hanno criticata per una questione di abitudine e di attinenza alle storie originali e al lungometraggio animato, Alcuni invece proprio non ce la possono fare a combattere la propria ignoranza e si sono lasciati andare a commenti poco simpatici e consoni all’anno 2019.
A Whole New World
Quante polemiche ma….Personalmente, penso che la verità stia un po’ nel mezzo. Se è vero che la magia del lungometraggio animato difficilmente può essere raggiunta dal riadattamento, è comunque sempre piacevole tornare bambini e lasciarsi trasportare da quella spensieratezza che la Disney riesce a regalare. Ed è un bene che le storie, gli insegnamenti, le morali delle antiche fiabe passino alle nuove generazioni. Ed è più che un bene che anche la Disney si metta al servizio di ciò che è giusto. Ma questo non deve essere un pretesto per sedersi sugli allori, o peggio, per “dare un contentino” a chi per secoli è stato vergognosamente denigrato. Non lo meritano. Non lo meritiamo.
Si meritano e ci meritiamo molto più di un riciclo che per tutti rimarrà comunque dimenticato in favore della versione “originale”. Si meritano e ci meritiamo storie tutte nuove, personaggi di cui tutti possano innamorarsi, cartoni e idee che possano far conoscere e appassionare. L’ignoranza si combatte con il sapere…il mondo è piano di leggende e storie che aspettano solo di essere raccontate. Non si può cambiare il passato, ma si può cambiare il futuro.
E voi da che parte state?
Beatrice Canzedda