Contraddittorio, avventato, mai banale, trasparente, a volte troppo.
Radja Nainggolan è così, prendere o lasciare. Dopo l’ultima stagione passata a far parlare di sé più per le “gesta” fuori dal campo che per le prestazioni sportive, il Ninja torna nella sua Cagliari e lo fa per amore.
Stagione difficile
Una stagione complicata quella appena trascorsa per Radja Nainggolan. I continui guai muscolari ed un amore mai sbocciato in pieno per l’Inter hanno avuto il loro peso.
In più la stagione partita con l’addio forzato alla Roma e alla Capitale, per volere della società giallorossa che non gli ha perdonato gli eccessi e le gaffe della stagione precedente.
Eppure a volerlo a Milano era stato Luciano Spalletti, l’allenatore che più di tutti aveva saputo valorizzarlo proprio a Roma.
Con l’arrivo di Conte sulla panchina nerazzurra Nainggolan si trova ad un bivio: il tecnico leccese, che due stagioni fa aveva provato a portarlo al Chelsea, lo mette con le spalle al muro.
Stop agli eccessi extra campo, testa bassa e pedalare
Ma Radja non è il tipo di atleta (e di persona) con la quale si scende facilmente a compromessi, lui è così, prendere o lasciare.
Per l’ennesima volta nella sua carriera, il suo essere eccessivo in modo quasi integralista gli costa l’esclusione da una squadra. La società gli comunica che non rientra più nei piani dell’Inter e che sarà messo sul mercato. A poco è servito un finale di stagione in cui il Ninja ha trascinato la squadra fino al piazzamento Champions.
Una scelta di cuore
Messo alla porta dall’Inter, Nainggolan deve trovarsi una squadra.
Durante il mese di luglio rimbalzano voci, più o meno fondate, di interessamenti da parte di diversi club di “media classifica” italiani e qualche proposta da campionati minori pronti a strapagarlo per avere le sue prestazioni.
La scelta fatta da Radja Nainggolan, però, resta in linea con il suo personaggio: si torna a Cagliari, la città che gli ha aperto le porte della Serie A, dove il presidente Giulini sta cercando di allestire una squadra più competitiva che in passato, per ripagare l’affetto del caldissimo pubblico sardo.
Una scelta di cuore la sua, che ha preferito riportare a casa sua moglie Claudia, per permetterle di curarsi circondata dall’affetto della sua famiglia. Gesto nobile, viste le difficoltà che è costretto ad affrontare chi sta portando avanti una cura dura come la chemioterapia.
Un rapporto tormentato
Eppure tra Claudia e Radja le cose non sono sempre andate bene, il loro rapporto è stato anche piuttosto tormentato.
A fare scalpore, in particolare, un episodio accaduto nell’aprile del 2014 in Sardegna.
Mentre la coppia era in strada, tra i due è scoppiato un acceso diverbio, durante il quale il calciatore è passato presto alle mani, costringendo la donna a barricarsi in macchina per chiamare i carabinieri.
La signora Nainggolan, nonostante i venti giorni di prognosi prescritti dall’ospedale di Cagliari, decide di non sporgere denuncia e la vicenda sembra rientrare, restando un caso apparentemente isolato.
Lo stesso giocatore chiosa l’accaduto con un tweet
Problemi in famiglia esistono…Ma mani addosso no!!
Tra Roma e Cagliari
La città che ha avuto la fortuna di vedere il Ninja al suo meglio è senza dubbio Roma.
Sbarcato nella Capitale nel gennaio 2014, in prestito dal Cagliari, Nainggolan va a puntellare il centrocampo della principale antagonista della Juventus, durante la stagione 2013/2014.
L’allora direttore sportivo giallorosso, Walter Sabatini, lo vuole per completare un centrocampo già di alto livello composto da Miralem Pjanic, Kevin Strootman e dalla bandiera Daniele De Rossi.
Proprio con la Roma Nainggolan subisce, nel corso delle quasi quattro stagioni all’ombra del Colosseo, una trasformazione tattica, scoprendosi pian piano abile finalizzatore.
Nella Roma crea un legame forte con tutti i compagni di squadra ed un rapporto viscerale ed autentico con la tifoseria, tutto in stile Nainggolan.
Compagni e tifosi sono consapevoli del fatto che, nonostante uno stile di vita non proprio irreprensibile, potranno contare sempre sulla sua grinta e sul suo impegno. A Roma tutti sanno che a Radja piace fare tardi la sera e del suo amore per alcool e sigarette, ma va bene così. Come sempre prendere o lasciare.
Sciabola e fioretto
La Roma 2015/2016 vive un inizio di stagione piuttosto travagliato. L’allora allenatore Rudi Garcia viene confermato nonostante una seconda parte di stagione piuttosto deludente. I risultati della squadra ne risentono fortemente ed i primi quattro mesi sono piuttosto altalenanti.
La società decide di esonerare il tecnico francese e di riportare a Trigoria una vecchia conoscenza: Luciano Spalletti.
Il tecnico di Certaldo decide di fare del Ninja un centrocampista incursore, lo inserisce alle spalle delle punte nel suo classico 4-2-3-1, assegnandogli il ruolo che aveva già fatto le fortune di Simone Perrotta durante la sua prima esperienza sulla panchina della Roma.
Il vestito cucitogli addosso dal tecnico toscano gli calza a pennello, Radja può continuare a mettere al servizio della squadra la sua grande grinta, in più è libero di correre e spaziare per il campo ed ha licenza di inserirsi per concludere a rete.
Nella stagione 2016/2017 mette a segno ben 14 reti, affermandosi come uno dei migliori centrocampisti d’Europa.
Le prestazioni in campo sono quelle di un autentico top player, dotato di grinta, carisma ma anche di colpi di gran classe. La carriera è stata probabilmente limitata dagli eccessi fuori dal campo, i vizi non sono concessi nel calcio moderno, fortemente basato sull’atletismo. Il suo stile di vita gli è costato anche la convocazione per l’ultimo mondiale nelle fila del Belgio, al ct Martìnez il suo vivere al limite non è mai andato giù.
Nonostante tutto Radja Nainggolan è sempre rimasto fedele a se stesso ed ora torna a Cagliari, nella sua Cagliari, dove sono pronti a riabbracciarlo senza la pretesa di cambiarlo, perché Radja è così, prendere o lasciare
Luca Carnevale