La sicurezza diviene centrale in un’epoca segnata dalla paura. Votare la sicurezza e la disciplina è consolatorio e rassicurante. Ma dietro la propaganda volta alla rassicurazione di un popolo avvolto dalla paura e dalla rabbia c’è un provvedimento anti-costituzionale, come fosse un piccolo mostro che prende a calci le fondamenta della nostra casa.
Un lunedì d’agosto che inizia con una vittoria per il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ma una sconfitta per la democrazia. Tramite il ricorso alla fiducia, il decreto sicurezza bis è divenuto legge, grazie a 160 voti favorevoli, 57 contrari e 21 astenuti. Fdl si è astenuta, mentre FI non ha partecipato al voto ma ha presenziato in Aula. Assenti cinque senatori del M5s e due leghisti, ma diversi voti favorevoli sono giunti dal gruppo misto.
Lo scopo è contrastare l’immigrazione clandestina ricorrendo a qualsiasi mezzo
La premessa al decreto è così scandita: <Ritenute le particolari e straordinarie necessità di urgenza di rafforzare il coordinamento investigativo in materia di reati connessi all’immigrazione clandestina, implementando, altresì, gli strumenti di contrasto a tale fenomeno>.
La prima forma di contrasto che si prevede consiste nella sanzione amministrativa: per ciascuno degli stranieri trasportati si applica una sanzione che può oscillare dai 3500 ai 5500 euro, somma stabilita dal competente comando dal Corpo delle capitanerie di porto. A ciò si aggiunge la possibile sospensione da uno a dodici mesi, ossia la revoca della licenza, autorizzazione o concessione rispetto al mezzo di trasporto utilizzato.
Dalle sanzioni per chi soccorre alla modifica del codice della navigazione
Oltre alla sanzionabilità di chi trasporta persone in mare, come le ong, il decreto prevede anche la modifica del codice della navigazione. All’articolo 83 del suddetto viene aggiunto un comma, che conferisce al Ministro dell’Interno il potere di limitare o vietare il transito e la sosta di navi mercantili o unità da diporto o da pesca nel mare territoriale per motivi di ordine e sicurezza pubblica.
Inoltre, per potenziare le operazioni di polizia sotto copertura, il decreto prevede di stanziare, per il triennio 2019-2021, la somma di 1 milione di euro annui. La somma viene giustificata in riferimento alle attività di contrasto del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Limitata la libertà di manifestare e riunirsi
Fa seguito poi una serie di commi nei quali viene limitata la libertà di riunione e manifestazione. In particolare, si enuncia che “Nel caso di riunioni non preavvisate o autorizzate la pena per i contravventori è della reclusione fino a un anno”.
Limitata anche la libertà dei manifestanti. Chi, nel corso di una manifestazione, usa senza giustificato motivo caschi protettivi o qualunque altro mezzo che rende difficoltoso il riconoscimento della persona è punito con una pena da 2 a 3 anni e rischia una multa fino a 6.000 euro. E’ punito con la reclusione da 1 a 4 anni chi nel corso delle manifestazioni lancia o utilizza illegittimamente, in modo da creare un concreto pericolo per l’incolumità delle persone, razzi, bengala, fuochi d’artificio, petardi, fumogeni, gas urticanti oppure bastoni, mazze, oggetti contundenti o comunque atti a offendere.
Il decreto prevede, inoltre, l’inasprimento delle pene per i manifestanti che commettono reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale o violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario. Tali reati, se commessi durante manifestazioni, divengono un aggravante.
Dopo le Universiadi, il Daspo durante le manifestazioni sportive
Infine, per “corrispondere alle esigenze di sicurezza connesse allo svolgimento dell’Universiade Napoli 2019, il contingente di personale delle Forze armate”, come si legge nel decreto, è stato incrementato di oltre 500 unità. Sull’onda delle Universiadi di Napoli, il decreto stabilisce il Daspo durante le manifestazioni sportive, ossia il provvedimento che vieta l’ingresso negli impianti a coloro i quali abbiano precedenti denunce per aver preso parte attiva a episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive.
Pasti e vestiti alla polizia. Aumento delle ore per i vigili del fuoco
Oltre alle questioni di sicurezza, la cui formula proposta è quella dell’inasprimento delle pene, si prevede anche un aumento del valore dei buoni pasto della polizia, che passa da 4 a 7 euro, un incremento delle risorse per il miglioramento e il ricambio del vestiario del personale, nonché un aumento del monte ore annuo di straordinario per i vigili del fuoco (259.890 ore nel 2019 e 340.000 ore a decorrere dal 2020).
Le critiche al M5s: collaborazionismo e vigliaccheria
Quanto finora espresso è ciò che sinteticamente prevede il decreto Sicurezza bis, voluto e promosso dal leader della Lega e avallato dal M5s. Le critiche al M5s sono state le più aspre. Accusato di vigliaccheria e collaborazionismo al partito ormai principe di governo. Anche Luigi Ciotti, fondatore di Libera contro le Mafie, si è espresso veementemente contro il decreto leghista: “Oggi il grado di umanità del nostro paese si è corrotto. La politica ha tradito la Costituzione, i sogni e gli ideali di chi l’ha pensata e scritta”, si legge su twitter, “siamo davanti ad una scelta politica indegna per un paese che vuole essere democratico e civile”. Amnesty Italia ha definito il decreto la criminalizzazione della solidarietà.
Dopo più di un anno di governo la direzione appare sempre più tracciata, nel solco della disciplina, della sicurezza, del sovranismo. Il M5s si è arreso di fronte alle proprie e insite contraddizioni. Da partito del cambiamento a partito dell’arrendevolezza. Nel frattempo, il Pd tenta di rialzare la testa e smuovere le speranze, tramite il proprio segretario, Nicola Zingaretti, che si è rivolto a tutti quegli italiani che disapprovano la politica di governo: “Il decreto Salvini è passato”, ha twittato ieri sera Zingaretti, “Grazie a schiavi 5 stelle la situazione peggiorerà. Avevamo chiesto contratto per lavoratori forze dell’ordine e investimenti per le periferie. Ma niente. Le persone sono sempre sole e le paure aumentano. L’Italia è migliore e li manderemo a casa”.
Giulia Galdelli