Il decreto scuola: Pas e concorso facilitato
Le misure per il precariato e quindi la strutturazione del concorso docenti del 2019 fanno parte del pacchetto scuola del Ministro dell’Istruzione Bussetti. Il pacchetto è stato già presentato a Palazzo Chigi per l’istruttoria preliminare e verrà esaminato (e approvato se non ci sono imprevisti) dal Consiglio dei Ministri il prossimo 9 agosto.
All’interno di esso troviamo anche misure per il trasporto scolastico, per garantire la continuità del corpo degli ispettori in attesa del nuovo concorso, per la sicurezza degli edifici scolastici e l’ antincendio.
Il decreto prevede due misure molto agognate, anche dai sindacati, per quanto riguarda i famosi precari: percorsi abilitanti speciali e il bando di un concorso riservato, facilitato. Entrambe le misure sono finalizzate a far prendere l’abilitazione e a far avvicinare al ruolo i supplenti oggi impegnati per le supplenze nelle classi italiane e che abbiano insegnato per almeno tre anni negli ultimi otto.
I cosiddetti Pas sono i percorsi abilitanti a cui i precari avranno accesso (fino al 2014 chiamati Siss), in cui si formeranno in una delle 61 università statali italiane e finanziati dal candidato. Essi porteranno all’inserimento nelle decisive graduatorie di Seconda fascia e all’assunzione del docente non appena si libererà un posto. Consentiranno a chi ha già insegnato a lungo da precario di ottenere l’abilitazione. Per la prima volta la partecipazione sarà estesa ai dottori di ricerca.
Lo stesso Bussetti fornisce i dettagli sul concorso docenti 2019:
“Verrà bandito entro la fine del 2019. Saranno effettuate circa 24 mila assunzioni, tra i docenti che abbiano almeno tre anni di servizio negli ultimi otto, nella cosiddetta terza fascia. Altre 24mila assunzioni saranno poi riservate ai laureati. Per un totale, di circa 48 mila posti per la scuola secondaria. Che si sommano ai 17 mila che bandiremo nei prossimi giorni, prima della pausa estiva, su infanzia e primaria”.
Il concorso facilitato sembra un accordo tra Ministero e sindacati: le critiche al decreto
Bisogna precisare che per i 24.268 “Terza fascia” non ci sarà preselezione: i precari entreranno in una graduatoria speciale, differenziata da quella del resto dei candidati (neolaureati e docenti già di ruolo). Bussetti si giustifica dicendo di avere avuto un’attenzione per i 45-50 enni che, con questo concorso, avrebbero potuto perdere anche le supplenze. Il concorso facilitato è stata ottenuto per aiutare quei precari che non hanno intenzione di spendere i 3.000 euro per avviare la loro abilitazione universitaria, ma non garantirà il posto fisso.L’accordo per i precari con 36 mesi di supplenze è nato nella notte del 24 aprile perché il governo voleva annullare, alla vigilia delle elezioni europee, uno sciopero unitario dei sindacati.
Oltre alle laureate in Scienze della formazione primaria, escluse dal concorso riservato alle diplomate magistrali, anche il rappresentante di +Europa di Alessandro Fusacchia si esprime in duri termini:
“Non potremmo mai sapere quale nuovo professore, entrato in classe in maniera stabile attraverso questo concorso sanatoria, meriti davvero di fare lezione o non sia in grado di insegnare. Nessun accordo tra ministero e sindacati viene prima del diritto degli studenti ad avere un docente di qualità. Per valutare i professori servono concorsi veri.”
Francesca Santoro