Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è ormai deciso a fare tutto ciò che è in suo potere per impedire ai migranti di arrivare in Italia. Le sue politiche xenofobe e sovraniste si fanno sempre più aspre e intransigenti. Dopo il Ddl Sicurezza e i porti chiusi arriva l’ultima trovata: un muro anti-migranti in Friuli, al confine con la Slovenia.
Il Governatore del Friuli Venezia-Giulia Massimiliano Fedriga ha parlato di quest’idea del Viminale durante un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano. Si tratterebbe di un muro anti-migranti lungo 243 chilometri che si estenderebbe lungo tutto il confine con la Slovenia. Per giustificare questo progetto, che per ora è solo un’ipotesi, il Presidente di regione Fedriga ha dato la colpa all’Unione Europea, che non sarebbe in grado di difendere i suoi confini:
“Certo che se l’Europa non tutela i suoi confini noi saremo costretti a fermare l’ondata migratoria che avanza attraverso altri Paesi dell’Ue con tutti i mezzi. Non possiamo mettere poliziotti a ogni metro, anche se le misure di vigilanza, grazie al nuovo piano del Viminale, stanno dando i loro frutti. Sarà un muro o altro, ma dobbiamo respingere un fenomeno che attenta alla tranquillità dei nostri concittadini, alla nostra sicurezza”.
Chiusa e diffidente, questa è l’Europa che vogliamo?
Non solo Trump. Le barriere anti-migranti in Europa crescono come funghi. La prima a costruirne una è stata la Grecia, che nel 2011 ha fatto scavare un fossato di 120 km di lunghezza, 30 metri di larghezza e sette di profondità per fermare i flussi di persone che arrivavano dalla Turchia.
Quest’atto ha determinato un cambio di direzione dei migranti, che hanno iniziato ad arrivare in massa in Bulgaria. Tanto che anche questo secondo stato nel 2013 ha preso la decisione di proteggere i propri confini, non con un fossato ma con 160 km di filo spinato.
La conseguenza è che il fusso si è spostato in Ungheria, e anche questo terzo Paese ha pensato che barricarsi al proprio interno fosse una soluzione efficace. Quindi nel 2015 è stata annunciata dal Ministro degli Esteri la costruzione di un muro di 175 chilometri di lunghezza e 4 metri di altezza.
Ma questi muri funzionano davvero?
Si e no. Sicuramente diminuisce il numero di persone che entra illegalmente nel paese, ma è un passarsi la patata bollente a vicenda. Lavarsene le mani come Ponzio Pilato, ignorare il problema perché tanto ci penseranno gli altri. Per i governi è un problema di soldi, l’accoglienza costa troppo e dicono di non essere più in grado di sostenerla. Quindi danno retta al partiti di estrema destra e scelgono politiche di sicurezza estrema. Nel senso che piuttosto che farli entrare gli ultra nazionalisti preferiscono sparargli.
I leader politici dell’area europea si stanno comportando come bambini invece di cooperare insieme per trovare soluzioni efficaci nel lungo termine e affrontare l’ondata migratoria nel rispetto dei diritti umani.
Le cause delle migrazioni sono i conflitti armati e i cambiamenti climatici e non basteranno i muri a fermare i flussi.
Ora più che mai è necessario che i paesi membri si impegnino a condividere le quote di responsabilità per creare un sistema europeo comune di asilo solidale e sostenibile.
Betty Mammucari