Rapallo – A seguito di un’inchiesta partita lo scorso maggio il PM Andrea Analli ha iscritto nel registro degli indagati dieci persone per il traffico di rifiuti relativo allo smaltimento degli yacht distrutti ad ottobre 2018.
L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Santa Margherita Ligure, è partita lo scorso maggio a seguito di una serie di verifiche che hanno fatto sorgere il forte sospetto della presenza di un possibile traffico di rifiuti. In particolare, un controllo effettuato su un camion diretto a Carrara (ai cantieri gestiti da uno degli indagati, Pasquale Capuano) fermato all’uscita dal porto ha evidenziato l’assenza dei documenti necessari per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti degli yacht.
Gli indagati e la difesa del porto di Rapallo
Iscritti nel registro degli indagati, tra gli altri, risultano esserci Andrea Dell’Asta, l’amministratore delegato della società che gestisce il porto Carlo Riva di Rapallo; Marina Scarpino, la direttrice del porto; Mirko Malziani, responsabile della sicurezza e Pasquale Capuano, imprenditore gestore del cantiere di smaltimento a Carrara. Le altre sei persone indagate sono responsabili di piccole aziende legate allo smaltimento dei rifiuti.
Secondo quanto riportato dai media, i legali della direzione del porto di Rapallo sostengono la tesi secondo cui la struttura risulterebbe vittima di una truffa. Marina Scarpino, interpellata sull’argomento, senza paura ed in totale tranquillità dichiara «Abbiamo lavorato per quattro mesi, senza sosta, sempre alla luce del sole, per permettere che il porto potesse rialzarsi quanto prima. Ben vengano le indagini. Se ci sono state società che hanno operato in modo non corretto ne pagheranno le conseguenze ma, sia chiaro: in questo il Porto Carlo Riva non centra nulla».
I militari ieri hanno sequestrato tutta la documentazione ed i pc negli uffici del porto Riva e delle società che incaricate dello smaltimento dei rifiuti.
Ad ottobre decine di yacht schiantati sul molo a Rapallo
Lo scorso autunno decine di motoscafi, barche, yacht e barche a vela di ogni forma e dimensione si sono schiantate sulla scogliera del lungomare e sulla spiaggia di Rapallo. A seguito di una forte e violenta mareggiata, la diga del porto turistico Carlo Riva aveva ceduto e le lussuose imbarcazioni avevano rotto gli ormeggi raggiungendo la terra ferma.
Già nel 2000 la violenza del mare aveva creato uno squarcio nella diga del porto Carlo Riva, ma i danni calcolati a seguito di quest’ultimo episodio paiono essere ancora maggiori. Ad essere danneggiata infatti, oltre alle decine di imbarcazioni e all’intero molo, anche la strada provinciale per Portofino.
Giordana Liliana Monti