Nel bel paese usiamo i media digitali per buona parte della nostra giornata. I dati ci dicono che navighiamo in internet più di 6 ore al giorno e per quasi 2 ore stiamo sui social media. Numeri importanti soprattutto se consideriamo che fino a qualche anno non avevamo abitudini di questo tipo visto che la tecnologia digitale è molto recente. Ricordiamoci infatti che il primo iPhone risale a poco più di 10 anni fa e Facebook ha solo una quindicina d’anni. Questa rivoluzione digitale inoltre è avvenuta molto velocemente: in soli 3 anni l’iPhone ha raggiunto 50 milioni di utenti nel mondo, mentre la radio (in un’altra epoca) ne ha impiegati 40 di anni per arrivare allo stesso livello di diffusione.
In questo panorama dai grandi numeri però un altro indice interessante da analizzare è il DESI (Digital Economy and Society Index) che ci dice che in fatto di digitalizzazione l’Italia è al quart’ultimo posto in Europa. Insomma siamo connessi ma usiamo male le risorse a nostra disposizione evidentemente.
In questo articolo parliamo di benessere digitale e a tal proposito non si può non affrontare il tema dello stress legato alla gestione delle tecnologie a nostra disposizione. Lo stress è una risposta psicofisica a degli stimoli di varia natura. Nel momento in cui siamo sollecitati eccessivamente dall’esterno, il livello di stress sale e accadono tutta una serie di modificazioni nel nostro organismo. Tutto ciò sul luogo di lavoro oggi è strettamente collegato, per svariate professionalità, alla gestione del nostro rapporto con smartphone, email, notifiche social, ecc.
Specialmente per quei professionisti che ricevono diverse decine di email, chiamate e messaggi al giorno, diventa quindi necessario trovare delle strategie di gestione del sovraccarico informativo al fine di gestire in modo sano i propri livelli di stress. Tutto questo è collegato sia al benessere in ambito lavorativo (e dunque personale) che alla produttività. Infatti riuscendo ad adottare delle modalità che equilibrino l’uso dei dispositivi, si riesce a meglio gestire anche lo stress che ne deriva.
Nel libro #Egophonia, gli smartphone fra noi e la vita (Ed. Hoepli) propongo un metodo in 5 passi per poter rivedere il proprio utilizzo del digitale e introdurre delle strategie di cambiamento che ci facciano stare meglio. I passi sono:
- Studia il tuo comportamento
- Metti in chiaro i tuoi obiettivi
- Attua il cambiamento
- Riqualifica il tuo tempo
- Traccia nel futuro
Come riuscire a meglio gestire le distrazioni digitali? Tre consigli veloci. Prima di tutto definendo tempi e luoghi (anche limitati) in cui il digitale non entra, per preservare uno spazio di massima concentrazione. In secondo luogo educando i propri collaboratori, clienti e interlocutori in generale a contattarci nei contesti digitali come noi lo desideriamo. Se non vogliamo che un cliente ci contatti su WhatsApp, non facciamolo a nostra volta. Infine avere sempre chiaro l’obiettivo per cui stiamo per sbloccare lo smartphone o aprendo la mail, e attivare la nostra consapevolezza per evitare di essere agganciati da tutta una serie di distrazioni che rischiano di portarci altrove.