La Giornata Mondiale degli Oceani è stata celebrata nel porto di Catania con l’installazione de Il Terzo Paradiso, una creazione dell’artista piemontese Michelangelo Pistoletto.
Un’opera collocata sopra un pontone galleggiante di 800 metri quadrati, lungo il molo foraneo di Levante del porto etneo. Realizzata con più di 2 tonnellate di oggetti di plastica raccolti in mare in maniera collettiva.
La gomena cui sono attaccati, lunga 100 metri, è posizionata in modo da ricordare il segno matematico dell’infinito. Simbolo rielaborato da Pistoletto con tre cerchi che rappresentano nell’ordine: la Natura, l’auspicabile terza fase dell’umanità e la Tecnologia.
L’obiettivo è quello di dare ancora più forza all’appello mondiale di non gettare più in acqua alcun tipo di materiale plastico. L’opera è stata esposta per la prima volta nel 2005 alla Biennale di Venezia.
L’evento catanese è stato organizzato dalla Fondazione Oelle di Ornella Laneri, in collaborazione con la Capitaneria di Porto, la Guardia Costiera, l’Autorità Portuale e l’Accademia di Belle Arti, che ha curato la scenografia.
Il Terzo Paradiso di Pistoletto, la notte viene illuminato con lampade alimentate dall’energia solare. Rimarrà esposto nel molo del porto di Catania fino al prossimo 15 luglio.
“La sostenibilità ambientale si attua con il simbolo del Terzo Paradiso – ha detto nell’occasione Michelangelo Pistoletto – il Primo Paradiso è quello naturale, mentre il Secondo Paradiso, quello artificiale, è opera dell’uomo. Questo artificio, attraverso la prospettiva rinascimentale fino a oggi, ha portato allo sviluppo scientifico, ma anche allo sfruttamento della natura e al consumismo che ne è derivato, degradando e distruggendo questa natura”.
“Adesso – ha aggiunto Pistoletto – è arrivato il momento che la scienza si assuma la responsabilità di un progresso che ci riporti alla natura, in un nuovo equilibrio che possa determinare il terzo stadio necessario dell’umanità, cioè il Terzo Paradiso». Con questa visione, il Terzo Paradiso è divenuto fin dalla sua presentazione alla Biennale di Venezia del 2005, un’opera partecipata con oltre 900 eventi organizzati in tutto il mondo, e un simbolo di sviluppo sostenibile”.