Il Circus Roncalli, storico circo tedesco fondato a Vienna nel 1976 da Bernhard Paul e André Heller, si avvia ad un tipo di intrattenimento senza crudeltà. Dopo aver eliminato le esibizioni di animali negli anni ’90, da quest’anno la compagnia ha deciso di bandire l’impiego dei cavalli negli spettacoli.
Quello tra circo e animali, si sa, è un rapporto complesso di amore ed odio. I bambini si divertono alla visione di questi spettacoli, mentre l’opinione pubblica si scaglia sempre più duramente, anche a livello internazionale. Come proseguire una lunga tradizione, nel pieno rispetto degli animali, dei loro diritti e della sensibilità odierna? Al Circo Roncalli da tempo le esibizioni con animali riguardavano esclusivamente cavalli e pony ed è storica la decisione di puntare sulle abilità degli acrobati e la simpatia di giocolieri e clown.
Da quest’anno, per boicottare ogni forma di sfruttamento e maltrattamento di animali, il Circo Roncalli ha deciso di presentare in Germania uno spettacolo inedito in cui gli animali sono utilizzati soltanto sotto forma di ologrammi, proiettati in 3D. Tutto ciò è stato possibile attraverso una collaborazione tra l’agenzia del circo e gli esperti di Optoma. Nel tendone sono stati installati 11 proiettori laser che hanno riprodotto nell’oscurità le immagini di animali danzanti, alle prese con acrobazie e coreografie danzati.
Il futuro dell’intrattenimento è senza crudeltà?
Al momento la prospettiva è un po’ ottimistica, eppure mostra – almeno nell’ambito del circo – la necessità di mettere al bando per sempre l’uso di animali che, duranti questi spettacoli, sviluppano forme di stress e disagio. Per questo motivo, sono molti i Paesi che hanno detto di no per sempre ai circhi con animali. Due terzi dei Paesi Ue hanno già emanato direttive che vietano l’utilizzo di animali negli spettacoli circensi.
In Italia si vedono ancora elefanti, tigri e altri animali costretti ad esibirsi con un addestratore per divertire il pubblico. Nel 2017 alla Camera fu approvata la Legge del Codice dello Spettacolo n. 4652, che prevede il graduale superamento dell’uso degli animali nei circhi. Nel nostro paese non esiste un registro nazionale con il numero dei circhi italiani e degli animali detenuti. Le uniche stime sono quelle della LAV (Lega Anti Vivisezione), che ha censito circa 2000 animali detenuti in poco più di 100 circhi, rilevando, con un Rapporto del febbraio 2017, la crisi del settore circense con un calo sia del numero di spettatori sia degli stessi spettacoli con animali.
Nel circo del futuro vogliamo esibizioni con acrobati, trapezisti, giocolieri e non gabbie con animali ridotti a marionette, snaturati e costretti a spettacoli diseducativi.