Il grande movimento studentesco porta nelle piazze i giovani di tutto il mondo per una protesta pacifica e “silenziosa”
Oggi si tiene il secondo sciopero per il clima a livello globale organizzato da Fridays for Future, il grande movimento studentesco nato grazie all’attivismo della sedicenne svedese Greta Thunberg, per sensibilizzare tutti i cittadini sul cambiamento climatico in atto. Lo sciopero mobilita migliaia di ragazze e ragazzi che si riuniscono nelle piazze delle città di tutto il mondo. I primi a sposare la causa e a lasciare le aule scolastiche per scendere in piazza sono stati gli australiani, poi la protesta si è allargata all’Europa e al resto del mondo.
Cosa chiedono: azioni concrete e diritto al futuro
Chiedono a governi e istituzioni azioni concrete contro i cambiamenti climatici, come ad esempio dichiarare l’emergenza climatica come è avvenuto nel Regno Unito. Reclamano il proprio diritto al futuro prima che sia troppo tardi, visto che ci sono solo 11 anni di tempo per prendere provvedimenti ed evitare disastri ambientali, come spiegato nel report dell’IPCC, l’organismo scientifico dell’ONU.
Il secondo sciopero globale per l’ambiente avviene dopo quello del 15 marzo che ha visto la partecipazione di almeno 1 milione e mezzo di persone, in oltre 2000 città di 125 paesi.
Lo sciopero per il clima si allarga agli scienziati
“Che grande sciopero! Congratulazioni a tutti”, si legge nella pagina Facebook dell’evento, Global Climate Strike For Future. Ma non si fermano qui. L’energia e l’entusiasmo di questi ragazzi è contagiosa e vuole coinvolgere nella manifestazione più persone possibili.
“Pensate al nostro impatto se potessimo mobilitare non solo le scuole ma tutti i settori dell’economia? Facciamolo per questo secondo sciopero globale!”
Invitano a diffondere più possibile la parola e battere tutti i record. E la risposta è arrivata con Scientists for Future. A poche ore dalla mobilitazione, arriva la decisione di oltre 23mila scienziati tedeschi, austriaci e svizzeri che intendono supportare il movimento studentesco. Dichiarano che le preoccupazioni dei giovani sono giustificate e supportate dalla ricerca scientifica, e “le misure attualmente applicate per la tutela del clima, della biodiversità, delle foreste, del mare e del suolo sono lontane dall’essere sufficienti”.
Lo sciopero ha anche il sostegno di numerose associazioni ambientaliste, tra cui il WWF, che aiutano ad organizzare le manifestazioni nelle varie zone del mondo.
Sul sito Fridays for Future vengono dati consigli a chi intende manifestare, dopo che sono accaduti problemi di ordine pubblico a causa di alcune persone che hanno aderito allo sciopero solo per creare disordini. Informano sul fatto che si tratta di una protesta pacifica e “silenziosa” che ha l’approvazione della polizia e consigliano di collaborare con le ONG locali, esperti di manifestazioni in piazza.
Lo sciopero raggiunge livelli mondiali anche grazie ai social network, con l’hashtag #FridaysForFuture e #ClimateStrike cercano di avere la massima diffusione e la massima partecipazione.
Marta Fresolone