La Festa Islamica rischiava la cancellazione
Zona Barca, periferia di Bologna: come ogni sera di Ramadan, anche ieri i credenti musulmani della zona si ritrovano per pregare e poi interrompere il digiuno rituale attraverso un pasto condiviso. Essendo domenica, i fedeli hanno avuto tempo e spazio per organizzare la festa islamica dell’Iftar (che è il nome dell’interruzione del digiuno) in modo diverso dal consueto, ovvero ritrovarsi semplicemente in casa di famiglia e amici: infatti, avevano chiesto e ottenuto il permesso di condividere tutti insieme questo gioioso momento rituale proprio nella piazza Giovanni XXIII, non lontano dal centro islamico. Ecco quindi che nel corso del pomeriggio si curano di allestire panche e tavoli, di preparare e trasportare vettovaglie, cibi tradizionali ecc.
Ma proprio sul far del tramonto, il cielo si inscurisce, sale il vento; e nel giro di pochi minuti la pioggia si abbatte sulla festa islamica. Sembra che l’Iftar sia da annullare: sarà per la prossima volta. Finché non arriva l’inedito cambio di location.
Che cos’è l’Iftar
La tradizione islamica del Ramadan prevede un digiuno (astensione da cibi solidi e liquidi) dall’alba al tramonto. È uno dei cinque pilastri della religione musulmana. Questo digiuno deve essere osservato durante il nono mese del calendario islamico (che è un calendario lunare, quindi vi è uno slittamento – di anno in anno – rispetto al calendario solare che siamo soliti utilizzare): nel 2019, il mese di Ramadan va dal 5 maggio al 4 giugno. La festa islamica dell’Iftar è l’interruzione del digiuno, che si può attuare ogni giorno dopo il tramonto del sole. Tradizionalmente l’Iftar è un momento di convivialità e di festa; un pasto festoso da consumarsi dopo aver recitato la salat al-Maghrib, quarta delle cinque preghiere quotidiane. Questa festa islamica costituisce un momento di aggregazione e condivisione molto sentito tra i fedeli musulmani.
L’Iftar nei locali della parrocchia di Sant’Andrea Apostolo
Torniamo alla serata di ieri in zona Barca, a Bologna: quando sembrava che le proverbiali nuvole cariche d’acqua avessero ormai rovinato i piani per la festa islamica, ecco intervenire i parrocchiani cristiani. Sono stati proprio loro, infatti, ad offrire gli spazi coperti della loro parrocchia (Sant’Andrea Apostolo) ai fedeli musulmani. Con un gesto che denota grande integrazione, tolleranza, fraternità, spirito interreligioso ma – soprattutto – interamente spontaneo, i parrocchiani hanno messo a disposizione i loro locali al chiuso per la festa islamica dell’Iftar. Tra le parrocchie del territorio e del quartiere Reno, in effetti, è da tempo in atto un fruttuoso ed esemplare percorso di dialogo interculturale.
E così la festa islamica dell’Iftar, con più di cento persone, si è potuta svolgere in tranquillità ed allegria nel salone parrocchiale, grazie all’aiuto solidale dei membri cristiani della comunità. Un simposio in cui il valore della condivisione è andato ben oltre al semplice pasto.