Andrea Villa, definito dai media come il Banksy torinese, è finito del mirino dei neofascisti di Forza Nuova.
La sua colpa? Aver usato il suo genio artistico per prendere una posizione contro il fascismo che, negli ultimi periodi, sembra essersi reincarnato nella veste di qualche vigliacco aggressivo e anacronistico. Sono quei fascisti che invocano la libertà di pensiero e mettono alla gogna, con la violenza, con le ronde, con metodi anti-democratici, chiunque non si allinei al loro pensiero politico. Sono quei fascisti che per crearsi il proprio carattere devono identificare continuamente dei nemici, per definire una brutale distinzione tra il loro e il noi: a volte sono i rom, altre volte sono gli oppositori politici, altre volte ancora gli immigrati. Questa volta è stato il turno del torinese Andrea Villa, che da anni affigge per le strade di Torino manifesti satirici, ironici, pungenti e assolutamente geniali. Noi ci siamo schierati dalla sua parte e abbiamo deciso di far sentire la sua voce, intervistandolo.
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Chi è Andrea Villa e quando comincia a occuparsi di arte satirica?
Questo “detournement” di elementi estetici, per certi versi simile al Situazionismo degli anni Sessanta, utilizza il collage e il fotomontaggio di matrice dadaista come linguaggio globale e democratico ma al tempo stesso “alto”, citando in ciascuna opera elementi tratti dalla storia dell’arte. Il mio obbiettivo è creare delle opere che siano apprezzate anche da un pubblico non avezzo al mondo dell’ arte, e cercare di creare un linguaggio artistico “popolare”.
Da dove trai ispirazione per le tue opere?
Cos’ha scatenato la reazione di Forza Nuova? Come hai reagito alle intimidazioni?
Ho affisso a Torino un manifesto con Mussolini interpretato da Guzzanti capovolto e la scritta “Non fare il salame, rifiuta il fascismo”, un manifesto che era un remake di uno molto simile che avevo affisso cinque anni prima. Qualche giorno più tardi, dopo essere finito su tutti i media nazionali online, un mio fan mi linka un post di Forza Nuova Torino. Non ho reagito alle intimidazioni, poiché penso sia un’azione che si commenta da sola. I neofascisti pensano che finendo sui media possano prendere voti, ma alle ultime elezioni, usando la stessa strategia, hanno preso lo 0,8%, quindi non penso sia un modo vincente di porsi. Dovrebbero proporre contenuti, invece di spaventare l’ elettorato comportandosi come vacche imbizzarrite ed insultando bambini rom. Salvini a modo suo qualche contenuto in più rispetto a loro l’ ha proposto, inoltre è più “moderato” come approccio, e quindi non spaventa l’ elettorato.