Telecomunicazioni, radio e televisioni. Navigazione aerea e marittima. Controllo dei treni, di movimenti per cose o persone: è dallo spazio che ormai si governa la maggior parte delle attività della terra. Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Europa ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle attività spaziali, ma solo con la costituzione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) quest’ultime hanno trovato un’effettiva ottimizzazione degli investimenti.
Porta di accesso allo spazio per l’Europa, l’Agenzia Spaziale Europea ha il compito di delineare il programma spaziale europeo e dargli quindi attuazione. I progetti dell’Agenzia sono concepiti per scoprire quanto più possibile sulla Terra, sul sistema solare e sull’Universo in generale, ma soprattutto puntano alla promozione delle industrie europee e allo sviluppo di tecnologie e servizi satellitari.
L’ESA fu costituita nel 1975: oggi, con un budget di circa 5,72 miliardi di euro, è il principale concorrente della NASA nell’esplorazione spaziale.
È all’Agenzia Spaziale Europea che si deve lo sviluppo di molti progetti spaziali come Galileo e Copernicus. Il primo è il sistema europeo di posizionamento e navigazione satellitare globale, simile al GPS americano. Il secondo è il sistema europeo di osservazione della Terra. Entrambi sono basati su una costellazione di satelliti in orbita spaziale.
Galileo è il programma europeo per la realizzazione di un sistema globale di navigazione satellitare, capace di fornire un servizio di posizionamento globale affidabile e ad alta precisione, servendosi di 30 satelliti e di infrastrutture terrestri. La modernità e l’efficienza del progetto Galileo miglioreranno l’autonomia dell’Europa in materia di tecnologia e aiuteranno a stabilire gli standard internazionali per i Sistemi globali di navigazione satellitare. Lo sviluppo di Galileo nasce proprio dalla collaborazione dell’Unione Europea con l’Agenzia Spaziale Europea.
Diversamente, Il Programma Europeo di osservazione della terra Copernicus, è un insieme complesso di sistemi che raccoglie informazioni da molteplici fonti, ossia satelliti di osservazione della Terra. Integra ed elabora le diverse informazioni, fornendo agli utenti dati affidabili e aggiornati attraverso una serie di servizi che attengono all’ambiente, al territorio ed alla sicurezza. Copernicus ha tra i suoi obiettivi quello di garantire all’Europa una sostanziale indipendenza nel rilevamento e nella gestione dei dati sullo stato di salute del pianeta, supportando le necessità delle politiche pubbliche europee. I servizi si dividono in sei aree tematiche: il suolo, il mare, l’atmosfera, i cambiamenti climatici, la gestione delle emergenze e la sicurezza.
I satelliti che l’UE invia in orbita, consentono quindi a milioni di persone di comunicare utilizzando tecniche innovative, oltre che risultare indispensabili allo sviluppo di nuovi metodi per la salvaguardia della salute planetaria.
Dunque i servizi spaziali sono diventati indispensabili nella vita quotidiana dei cittadini europei.
Nella giornata di ieri, il Parlamento Europeo ha definitivamente approvato il nuovo Programma Spaziale Europeo per gli anni 2021-2027, che garantisce la continuità degli investimenti nelle attività spaziali dell’Unione Europea. Sarà consentito portare avanti i programmi Copernicus, per l’osservazione della terra e Galileo, per la navigazione.
Il programma potenzierà la competitività delle industrie del settore spaziale sul mercato globale, puntando alla crescita economica e contribuendo ala creazione di nuovi posti lavoro. L’economia spaziale europea infatti da lavoro ad oltre 230 000 professionisti, partecipando all’occupazione e alla creazione di un’Europa sempre più forte e compatta: un antidoto perfetto contro le idee sovraniste e populiste che puntano unicamente al suo indebolimento.
Sarah Sautariello