Alla soglia delle votazioni europee, l’ex leader di Fronte nazionale lascia il Pe
Arrivato a 90 anni, Jean Marie Le Pen lascia il Pe con una chiara nota di rimprovero e delusione, per quelle che sono state le politiche lanciate dal parlamento europeo nella gestione dell’emergenza migranti.
“Deputati, siete rimasti ciechi, sordi e muti, i posteri vi malediranno.
Un gigantesco fenomeno migratorio minaccia di travolgere il continente boreale di cui l’Europa fa parte, che è in deficit demografico”, ha sentenziato l’eurodeputato nel suo ultimo discorso.
Risulta chiaro che Le Pen avrebbe voluto una politica dal ”pugno di ferro” nella gestione del fenomeno migratorio, al contrario di quella che è stata attuata (e viene tutt’ora attuata), troppo accondiscendente e che non lo intende come una ”minaccia”. Questa concezione non è priva di osservazioni pubbliche che hanno destato l’indignazione generale: nel 2015 ha affermato a Marsiglia, durante i suoi incontri per l’ennesima candidatura a Strasburgo, che l’ebola potrebbe essere una valida soluzione finale all’esplosione migratoria che sta travolgendo la Francia.
“Di fronte a queste angoscianti prospettive, l’Europa si sta dimostrando impotente. Peggio ancora, paralizza le reazioni nazionali che dovrebbero mobilitare i popoli che lo costituiscono”, ha aggiunto l’eurodeputato.
Veterano di guerra e simbolo dell’estrema destra francese, viene da pensare che Le Pen potrebbe temere l’occupazione del suo seggio in Parlamento da parte di qualcuno dalle idee più ”europeiste”, in seguito alle elezioni del 26 maggio (qui le istruzioni ufficiali su come votare).
Jean Marie Le Pen in passato non ha risparmiato neanche la figlia Marine, che ora ha comunicato i progetti per le elezioni europee
Sembrano idee, almeno nel contenuto, perfettamente in linea con la politica condotta dalla figlia Marine; tuttavia quest’ultima, leader del “Front National” dal 2015 (unione politica nota dal 2018 come ”Rassemblement National”), ha sempre cercato di mitigare le dichiarazioni del padre, che si è visto uscire di scena dapprima dal suo partito fondato nel 1972 per delle dichiarazioni inopportune sull’Olocausto e poi dal Parlamento europeo.
Egli, proprio nel giorno del ballottaggio delle elezioni presidenziali in Francia del 2017 , ha dichiarato che sua figlia non sarebbe stata in grado di essere un capo di stato, perché “non ha il carattere”. Mentre il padre Jean Marie Le Pen lascia il Pe, lei è impegnata con il gruppo politico di destra Enf (Europa delle Nazioni e della Libertà) e proprio lunedì scorso 15 aprile ha presentato il manifesto e il programma a Strasburgo:
“Vogliamo costruire un nuovo gruppo al Parlamento europeo con Salvini, a cui abbiamo dato il mandato di essere il portavoce del gruppo Enf.”
Con essi vuole proporre ”un’alternativa” all’Unione Europea attuale e soprattutto dimostrare che è possibile anche attraverso una concezione di essere europei “attraverso le nostre nazioni”, proseguendo (in parte) la linea del padre.