“Money Monster- L’altra faccia del denaro” è un film girato dalla “mitica” Jodie Foster, attrice di grande stima e successo che ricordiamo con piacere tra i protagonisti di “Taxi Driver”, e, anche se nel ruolo di regista la Foster deve fare ancora un po’ di strada, si percepisce che lungo la sua carriera ha senza dubbio affilato il suo occhio da artista e amante del cinema, sia per l’estrema attualità della trama del film che si dipana attraverso la scelta di un cast d’eccezione, tra i protagonisti, infatti, spiccano le figure di George Clooney e Julia Roberts.
Il punto cruciale sul quale si snoda la vicenda del film è il denaro, i soldi vengono visti come fonte di potere, di benessere, ma messi, più volte, in secondo piano rispetto alla vita, gli affetti, l’amore.
Lee Gates (George Clooney) è un uomo di mezza età con alle spalle tre divorzi e un figlio del quale non si occupa minimamente, la sua vita è incentrata sulle apparenze, su un’immagine di sé che viene continuamente proiettata su uno schermo; Lee è il conduttore di uno show televisivo che si occupa di finanza, in un clima ridicolo e urlato, fatto di siparietti e jingle al limite del volgare. In fondo, dei soldi che possono guadagnare o perdere i telespettatori, a Gates non importa niente. Almeno fino a quando un giovane investitore, Kyle Budwell, che ha perso tutto quello che aveva, irrompe in trasmissione, si barrica nello studio durante una diretta, gli punta una pistola alla testa e lo costringe dentro un gilet imbottito di esplosivo.
Da quel momento lo schermo si squarcia e parte un programma diverso da quello di tutti gli altri giorni, in cui la sola possibilità che Lee Gates ha di rimanere in vita è legata al fatto di dare delle risposte all’attentatore, di capire con lui, e con chi lavora dietro la porta per salvarlo, cos’è accaduto e chi ne è responsabile.
Un film, oserei dire, “metatelevisivo” che mette in essere una critica ironica e pungente sul modo in cui vengono intesi certi “programmi trash”, sul valore che ogni giorno gli americani (e non ) attribuiscono ai soldi cadendo in un circolo vizioso in cui alla fine, a rimetterci la vita, è sempre il più debole.
Una trama semplice, a tratti ricca di suspance in cui risalta un modo di fare cinema pungente, ironico e molto attuale.