Divulgarono materiale riservato per la prova scritta del concorso per agenti di Polizia Penitenziaria. A finire nei guai con l’accusa di truffa ai danni dello Stato sono ora tre persone, che sono state raggiunte da altrettante misure cautelari emesse dal gip presso il Tribunale di Napoli.
Il concorso per agenti della Polizia Penitenziaria finito sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori è quello che si è tenuto dal 20 al 22 aprile 2016 e che ha messo in palio 400 posti di allievi del Corpo. Secondo le indagini che sono state condotte dalla Procura del Tribunale di Napoli, i tre soggetti avevano messo in atto un piano che prevedeva la divulgazione di materiale inerente la prova scritta dell’esame, attraverso un soggetto legato alla società che si era aggiudicata l’appalto per l’elaborazione, la stampa e la fornitura dei questionari che dovevano essere sottoposti ai partecipanti.
Concorso per agenti della Polizia Penitenziaria: le indagini
Le indagini che hanno portato all’emissione di tre misure cautelari sono partite quando, nel corso della prova scritta del concorso per agenti di Polizia Penitenziaria, alcuni concorrenti, che avevano acquistato le risposte alle domande del questionario, sono stati scoperti adoperare sistemi di comunicazione a distanza come auricolari e telefoni cellulari. Inoltre è emerso anche che altri sono stati scoperti a utilizzare cover di telefonini e braccialetti che riproducevano le sequenze di risposte esatte presenti nei questionari. Qualcuno, sono 160 le persone a cui è stato notificato l’avviso di conclusione indagini, avrebbe inserito pure le risposte esatte nelle t-shirt camuffandole sotto forma di simboli matematici.
I provvedimenti per le menti della truffa al concorso per agenti della Polizia Penitenziaria
E così i tre responsabili della truffa al concorso per agenti della Polizia Penitenziaria che dovranno rispondere di associazione per delinquere sono stati per ora imposti gli arresti domiciliari. Inoltre, nell’ambito dell’operazione, sono stati anche eseguiti due decreti di sequestro preventivo per un autoveicolo Hummer e uno scooter di grossa cilindrata, che si ritiene siano stati acquistati con i proventi delle attività illecite.
Nicola Salati