Brasile. Il presidente Jair Bolsonaro firma il decreto sul porto d’armi. D’ora in poi l’acquisto e la detenzione di armi sarà più semplice.
Durante una cerimonia avvenuta nel palazzo presidenziale a Brasilia, il leader brasiliano si è detto convinto del provvedimento, promesso in campagna elettorale, sia perché accoglierebbe la scelta che i brasiliani fecero in un referendum del 2005 – in cui la maggior parte, ovvero il 64% dei brasiliani, rigettò una legge che prevedeva l’interdizione totale della commercializzazione di armi in Brasile – sia perché così – come afferma lo stesso presidente – “viene garantito il diritto alla legittima difesa“.
“Come presidente mi limiterò ad usare quest’arma“, conclude sorridendo il leader di estrema destra, indicando la penna con cui ha firmato il decreto.
Cosa prevede il decreto
Il decreto modifica, di fatto allentandole, le misure previste dallo Statuto sul disarmo del 2003, nel quale venivano posti numerosi limiti per la detenzione delle armi. Infatti, non sarà più necessaria l’autorizzazione della polizia federale, ma sarà sufficiente una semplice dichiarazione in cui si denunci di avere un’arma – con allegati due attestati medici di idoneità fisica e psicologica – la quale sarà come un certificato di possesso.
Questo provvedimento – firmato in diretta televisiva – permetterà di possedere armi da fuoco a persone che abbiano requisiti ben precisi: minimo 25 anni anni d’età, non avere precedenti penali, non essere indagati, dimostrare con un certificato di saper sparare, e di possedere i due attestati suddetti. Per quanto riguarda la validità di possesso e porto d’armi, questa durerà 10 anni – finora si doveva rinnovarlo ogni cinque anni. Inoltre, ogni cittadino che soddisfi tali requisiti potrà acquistare fino a 4 armi. E non solo pistole. Ma anche fucili e mitra. Infine, se si dimostra di vivere in posti particolarmente pericolosi, o di essere nel mirino di gruppi criminali, si potrà richiedere un maggior numero di armi.
Le implicazioni del provvedimento
La nuova misura interesserà 3.179 su 5.570 comuni del paese, ovvero quelli in cui vi è un alto tasso di omicidi. Ciò significa che le persone che in Brasile potranno possedere un arma sarebbero in tutto circa 169.600.000, ovvero ben quattro brasiliani su cinque. Inoltre, categorie come commercianti, industriali e dipendenti pubblici, anche quelli non più in attività, come gli agenti di pubblica sicurezza, le guardie penitenziarie e altre branchie della polizia amministrativa, saranno esenti da ogni vincolo. Infine, tutti i militari in servizio o in pensione sono stati inseriti automaticamente.
Bolsonaro, quindi, dopo la sua decisione a proposito dell’ambasciata brasiliana a Gerusalemme, continua ad andare avanti e a realizzare le sue promesse fatte in campagna elettorale. Tuttavia, il presidente brasiliano aveva promesso anche di abbassare il tasso di criminalità. E molti sono allarmati per questo provvedimento che, invece, rischia di trasformare il Brasile in un Far West.
A questo punto, un po’ di perplessità è legittima: se riesce a mantenere tutte le sue promesse, anche quelle che si contraddicono tra loro, Bolsonaro non rischia di scontrarsi con se stesso?
Domenico Di Maura