Il ritrovamento dei gamberetti spiaggiati
Migliaia di gamberetti ammassati sul litorale di Ischia. Per le autorità ischitane il fenomeno è inspiegabile, con molte ipotesi avanzate per tentare una spiegazione.
Il ritrovamento risale alla giornata di ieri, con la Guardia Costiera che ha immediatamente diramato un’allerta per la popolazione. Nel comunicato, oltre ad annunciare il rinvenimento, la stessa Guardia Costiera invitava le persone a non cibarsi dei gamberetti. Di fatti, al momento, nessuno sa se la morte dei crostacei si debba a ragioni naturali oppure sia causata dall’uomo. L’inquinamento è comunque una tra le ipotesi più accreditate.
All’inizio della scorsa estate, la zona interessata dalla moria di gamberetti era finita nell’occhio del ciclone dopo alcuni campionamenti di acqua marina. Esami di laboratorio avevano certificato un’elevata concentrazione di batteri di origine fecale, tra cui escherichia coli ed enterococchi intestinali.
I tecnici dell’Arpac, una volta concluse le loro analisi, avevano interdetto alla balneazione alcune zone della costiera sorrentina.
Altre ipotesi
Biologi della stazione zoologica Anton Dohrn hanno raccolto alcuni campioni. Questi saranno ora analizzati, e in pochi giorni il mistero dei gamberetti spiaggiati avrà finalmente risposta.
I crostacei apparterrebbero ai Krill mediterranei, la specie più diffusa nei mari italiani.
Oltre all’ipotesi dell’inquinamento umano, gli esperti non escludono cause prettamente naturali. Di fatti, nei pressi delle isole Flegree, esistono numerosi canyon sottomarini. Risalendo dalle profondità, i crostacei potrebbero essere stati trascinati a riva da una forte corrente. Altrimenti, è possibile che dietro la moria di gamberetti ci siano organismi tossici.
Il 2018, per i mari italiani, è stato un anno da dimenticare. Circa il 50% dei campionamenti ha mostrato valori delle sostanze nocive ben oltre il limite, cifre motivate da un cattivo sistema di depurazione dei rifiuti.
L’Unione Europea ha pesantemente multato l’Italia a causa del sistema di depurazione dei rifiuti, con due condanne e una procedura di infrazione. L’educazione ambientale in Italia sembra essere ancora molto indietro. Il cambiamento climatico e l’inquinamento ambientale sono sfide da non sottovalutare, nemmeno in un clima di continua campagna elettorale.
AGGIORNAMENTO:
Secondo i biologi incaricati di condurre le analisi in merito allo spiaggiamento, questo sarebbe dovuto a forti correnti sottomarine. L’ipotesi dell’inquinamento è, quindi, passata in secondo piano. A ulteriore riprova, ci sarebbe il fatto che nessun altro episodio è avvenuto nei giorni successivi, nemmeno di altre specie di organismi considerati “sensibili”.
Stefano Mincione