Un emendamento alla legge di bilancio appena votata introdurrà il ticket d’ingresso per i turisti “mordi e fuggi” che quotidianamente invadono il capoluogo lagunare.
Si tratta di una cifra variabile tra i 2,5 e i 5 euro, fino ad un massimo di 10 in alta stagione.
Questi gli importi che a partire dal nuovo anno dovranno pagare tutti coloro che intenderanno visitare Venezia per una giornata.
Una misura in realtà già adottata da tempo sia nelle isole Eolie che all’isola d’Elba che ora interesserà anche Venezia.
Chi dovrà pagare la nuova tassa?
Un contributo alternativo alla tassa di soggiorno per chi arriva in città, usufruisce dei servizi, ma non consuma e non pernotta. Insomma un’iniziativa che tenta di regolamentare almeno un po’ il turismo di massa, in particolare quello dei croceristi, e che si stima porterà nelle casse comunali un indotto di circa 40/50 milioni di euro l’anno.
Esenti dalla nuova tassa chiaramente i residenti, gli studenti e chi lavora a Venezia, per tutti gli altri “pendolari del turismo” è allo studio un sistema che probabilmente prevederà il pagamento attraverso un sovrapprezzo applicato direttamente dalle compagnie di trasporti.
L’Italia è uno scrigno prezioso contenente veri e propri gioielli unici al mondo. La concentrazione di città d’arte, riserve naturali, veri e propri musei a cielo aperto, non ha eguali. Un patrimonio che se è giusto mettere frutto e nella disponibilità del mondo intero, va al tempo stesso anche preservato e tutelato.
Sono quasi all’ordine del giorno gli episodi di atti vandalici da parte di turisti di passaggio che hanno colpito Venezia in particolare e in generale tutte le città d’arte italiane. Il ticket d’ingresso non sarà la soluzione, ma forse nell’intento c’è anche di rendere il visitatore più consapevole del valore dei luoghi in cui si sta recando. forse anche per questo Federalberghi e l’Associazione Albergatori Veneziani si sono dimostrati entusiasti della proposta.
Dopo Venezia pensano alla tassa di sbarco anche i comuni delle Cinque Terre
L’idea di voler tutelare il proprio territorio, rendendolo fruibile ma senza alternarne la natura, è opinione diffusa tra amministratori e addetti ai lavori.
E dopo Venezia a pensare ora alla tassa di sbarco per i turisti sono i sindaci dei comuni delle Cinque Terre in Liguria.
A dare voce alle necessità della riviera ligure è stata in particolare la Sindaca di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, che ha dichiarato: “anche le amministrazioni comunali delle Cinque Terre hanno bisogno di risorse finanziarie e di precisi strumenti giuridici, da definire a livello nazionale, per intervenire concretamente a sostegno del turismo, dell’agricoltura e della sicurezza“.
Stiamo parlando in fondo di luoghi protetti dall’Unesco: un patrimonio di cui l’intera umanità deve farsi carico.
Federica Nobilio