Arriva dell’università svedese di Uppsala la notizia di un nuova teoria pubblicata su Physical Review Letters che propone una nuova forma dell’universo compatibile con la teoria delle stringhe e che risolverebbe il problema dell’energia oscura.
Come ho scritto nel titolo, cercando di tradurre in un’immagine quello che dicono le equazioni, potremmo immaginarci tutto l’universo conosciuto come la superficie di una bolla in espansione. Naturalmente si tratta di una metafora che potrebbe essere fuorviante se non ci ricordassimo di non prenderla alla lettera, la superficie di una bolla in espansione sarebbe bidimensionale mentre l’universo che noi sperimentiamo nella vita di tutti i giorni ha tre dimensioni spaziali (e una temporale) ed infatti il titolo dell’articolo specifica “una bolla che si espande in una dimensione extra“, del resto secondo alcune delle moderne teorie fisiche il nostro universo ne avrebbe addirittura 11 (7 dimensioni spaziali oltre quelle che riconosciamo coi nostri sensi più quella temporale).
La cosiddetta energia oscura è entrata necessariamente nelle teorie fisiche quando ci si è accorti che il tasso di espansione dell’universo non sta affatto decelerando, ma anzi sta aumentando, quindi deve esserci una forza contraria alla gravità.
Sulla natura di questa forza però gli scienziati ancora non sanno nulla (non a caso è stata battezzata oscura) , sono circa 15 anni che si tenta di spiegare l’energia oscura con la teoria delle stringhe ma nessuno dei modelli proposti ha convinto la comunità scientifica. Nel modello proposto nel lavoro firmato da Souvik Banerjee, Ulf Danielsson, Giuseppe Dibitetto, Suvendu Giri e Marjorie Schillo tutta la materia che osserviamo nel nostro universo è costituita dalle estremità di stringhe che si estendono nella suddetta dimensione addizionale, da qui l’immagine della superficie della bolla in espansione.
Nell’articolo gli scienziati dimostrano anche che questo modello può derivare dall’impalcatura della teoria delle stringhe e che è concepibile che la nostra non sia l’unica bolla, in accordo con la teoria del multiverso che fa parte dell’interpretazione della teoria delle stringhe sposata tra gli altri da Stephen Hawking.
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Roberto Todini