Colonna Vasariana danneggiata a Firenze. E’ successo questa mattina intorno alle 7, all’altezza di Ponte Vecchio.
Il Corridoio Vasariano a Firenze è una galleria sospesa che attraversa Ponte vecchio e il fiume Arno, unisce gli Uffizi con Palazzo Pitti. A schiantarsi contro la Colonna Vasariana un mezzo di trasporto merci. Nell’urto si è staccato un cardinaletto di pietra serena alto quasi due metri e largo 40 centimetri. Grazie alle telecamere, che la polizia municipale stava visionando da questa mattina, presenti nella zona è stato possibile rintracciare la ditta proprietaria del mezzo. Attraverso questa la polizia municipale fiorentina è riuscita a risalire all’identità della persona alla guida del furgone. Un uomo, 50 anni, residente nel napoletano, multato per danneggiamento, inversione vietata e imprudenza delle manovre.
Pagamento di 378 euro e meno 12 punti sulla patente
L’uomo sarà costretto al pagamento di 378 euro ed una decurtazione di 12 punti sulla patente. Nei suoi confronti emessa anche la sanzione dell’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi. Potrebbe rischiare anche una denuncia per danneggiamento dei monumenti di interesse storico.
Eike Schmidt
Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, si tratta di un “danno notevole” probabilmente “da decine di migliaia di euro“. Ha sottolineato poi l’urgenza di “dover riconsiderare l’accesso delle auto nella zona di Ponte Vecchio”. Istanze a cui ha risposto l’assessore alla mobilità di Firenze, Stefano Giorgetti. “ L’area pedonale non avrebbe impedito il verificarsi di un episodio di questo tipo” afferma l’assessore. E poi prosegue ” il veicolo […] è un mezzo che, per il servizio che svolge, è autorizzato anche al transito nelle zone pedonalizzate“. Il direttore intanto, ha presentato denuncia ai militari del nucleo per la tutela e conservazione del patrimonio artistico, per danneggiamento.
Il pilastro è stato messo in sicurezza. Sono iniziati i lavori di ripristino da parte dei tecnici della sovraintendenza degli Uffizi. Tempo stimato dei lavori di tre settimane.
Francesca Peracchio