Cos’è di Lovot
Lovot è l’ultimo ritrovato nel campo della simulazione robotica delle emozioni umane. Presentato nei giorni scorsi a Tokyo, è stato descritto come la versione moderna del classico Tamagotchi.
Se nel videogioco degli anni ’90 il compito era accudire la creatura digitale, Lovot ha invece come obiettivo l’instaurare una relazione col proprio utilizzatore.
Contrariamente al suo famoso antenato, Lovot è una creazione concreta e reale, non relegata alla dimensione digitale.
Concepito dalla start-up nipponica Groove X, il design di questo robottino lo avvicina per fattezze a quello di un comunissimo peluche. Tuttavia, grazie ai molti e complessi sensori sparsi sulla sua figura, Lovot riesce a simulare una sorta di relazione con chi ci interagisce.
L’amministratore delegato e fondatore di Groove X, Kaname Hayashi, ha dichiarato che la sua creazione intende migliorare la qualità della vita di molte persone.
Non a caso, il suo nome nasce dalla fusione di Love e Robot.
Cosa sa fare Lovot
Lovot si contraddistingue dai precedenti automi per l’elevato grado di interattività e sensibilità. I programmatori di Groove X puntano proprio su queste due caratteristiche per suscitare grande empatia tra utilizzatori umani e macchine.
Per personalizzare di più il robottino, i clienti potranno anche vestirlo con degli accessori particolari.
Il robot pesa sui 3 chilogrammi e si muove grazie a delle ruote. La videocamera termica di cui è dotato gli permette di individuare le persone e in seguito procedere verso di loro. I circa 50 sensori di cui è rivestito, in seguito, gli consentono di riprodurre un’ampia gamma di gesti affettuosi. Ad esempio, potrà sia simulare suoni che allargare le braccia per essere abbracciato.
I robot Lovot saranno probabilmente in commercio all’inizio del 2020, ma già da ora è possibile prenotarli.
Secondo Groove X, semplicemente toccando o guardando la loro creazione, chiunque riuscirà a sentirsi meglio. Chiunque riesca a pagare i 349mila Yen, in Euro, 2700, richiesti dall’acquisto. Per vedere questo robot-peluche che ricorda vagamente un animaletto, ecco il video caricato su Youtube dall’azienda produttrice.
Stefano Mincione