Le minacce
Il nome di Giuseppe Gualtieri era da subito stato inserito nella lista dei sospettati del duplice omicidio. Infatti l’uomo non si rassegnava alla fine della sua relazione con Francesca Petrolini, 53enne. La gelosia è degenerata in ossessione non appena ha saputo che la donna avesse intavolato una storia con Rocco Bava, di dieci anni più giovane.
Nel corso degli ultimi due mesi, Gualtieri aveva minacciato di morte sia l’ex compagna che il nuovo partner di questa. La coppia avrebbe denunciato alcune di queste intimidazioni, senza che però fossero prese misure precauzionali.
Gli inquirenti avevano anche per questo privilegiato immediatamente la pista del movente passionale.
Per giunta, dopo il duplice omicidio, lo stesso Gualtieri si era reso irreperibile, motivo in più per sospettare di lui. In ogni caso, i carabinieri lo avevano rintracciato nella tarda mattinata del 24 dicembre nei pressi dell’abitazione di un parente.
L’omicida avrebbe confessato nel seguente interrogatorio.
La confessione del duplice omicidio
La fuga dell’assassino è durata meno di 24 ore. Dopo che i carabinieri lo hanno condotto presso la caserma della Compagnia di Soverato, è stato interrogato dal sostituto procuratore Chiara Bonfadini. Quest’ultima aveva anche esaminato il luogo del duplice omicidio subito dopo il tragico fatto.
In presenza del suo avvocato, Gualtieri avrebbe fornito una confessione piena del proprio crimine, spiegando anche le modalità in cui lo ha compiuto.
Come armi del delitto avrebbe usato un fucile, rinvenuto dai carabinieri in seguito a perquisizione, e una pistola, gettata in un dirupo dopo gli omicidi. Le ricerche di quest’ultima sono ancora in corso.
Le accuse formulate nei suoi riguardi sono omicidio plurimo e porto abusivo d’armi, in quanto nessuna delle due era registrata.
Gualtieri avrebbe confessato al sostituto procuratore come non riuscisse a darsi pace per la fine della propria storia con Francesca Petrolini, passando tragicamente dalle minacce di morte ai fatti.
La dinamica del duplice omicidio
Il 23 dicembre scorso, Francesca Petrolini e il suo compagno Rocco Bava si trovavano nella tabaccheria di proprietà della donna.
Gualtieri, una volta entrato nell’esercizio, avrebbe sparato sia col fucile che con la pistola. La donna, raggiunta da un colpo alla testa e uno al torace, è morta sul colpo.
Il 43enne invece, è stato colpito 4 volte nella follia omicida di Gualtieri.
Nonostante un proiettile lo avesse raggiunto in testa, Rocco Bava non è morto sul colpo, spirando all’arrivo dei soccorsi.
Giuseppe Gualtieri e Francesca Petrolini avevano allacciato una relazione amorosa subito dopo due gravi lutti famigliari: infatti, inizialmente erano cognati. Dopo la morte del figlio e del marito di questa, quindi anche fratello dell’omicida, avevano iniziato a convivere.
Questo duplice omicidio suscita un triste e non nuovo quesito: si poteva fare qualcosa per evitarlo? Secondo molti, la coppia avrebbe denunciato più volte le minacce dell’ex compagno, ma senza che qualcuno facesse qualcosa.
Stefano Mincione