Animali legati in piccole gabbie
Un drone, lanciato da attivisti di Greenpeace Russia, ha filmato un vero e proprio carcere di balene. Si stima che gli animali catturati e tenuti in piccoli recinti siano più di un centinaio. Le riprese mostrano 11 orche e 90 balene beluga. Tuttavia, sono visibili anche dei container, che probabilmente contengono cuccioli o cetacei di taglia inferiore.
Incatenati a dei pali, gli animali sono costretti a stare in spazi piccolissimi, delimitati da grate di ferro.
Greenpeace Russia teme che i cetacei siano stati catturati per poi essere rivenduti al mercato cinese dei parchi acquatici.
La Cina ha visto una vera e propria esplosione del settore dei parchi acquatici, con 60 stabilimenti in attività e circa una dozzina prossimi all’apertura.
Sfortunatamente, l’incremento di queste attività richiede un costante e sempre maggiore numero di animali. Secondo gli animalisti russi, un’esemplare giovane e in salute può arrivare a costare 6 milioni di dollari.
La denuncia del carcere di balene
Gli attivisti hanno denunciato quanto visto agli organi giudiziari russi.
Le aziende accusate si sono difese assicurando che i cetacei siano stati catturati per scopi educativi e scientifici. Questi però si dimenticano come, secondo legge, il numero massimo di esemplari catturabili per questi fini sia 13, mentre loro ne hanno più di 100. Gli avvocati incaricati di condurre gli accertamenti, oltre al numero di animali, valuteranno anche lo stato di conservazione di questi.
Oganes Targulyan, coordinatore di Greenpeace Russia, intervistato dal Telegraph, ha dato una sconsolante fotografia della situazione.
Gli animali tenuti in cattività sarebbero infatti soggetti a condizioni di vita pessime e a frequenti maltrattamenti. Targulyan sostiene inoltre come, di questo passo, le carceri di balene in Russia porteranno la popolazione di cetacei di quelle zone a scomparire.
“A questo ritmo, l’intera popolazione di balene che vivono presso le coste russe è destinata a scomparire. Bisogna tenere conto che la quota massima di animali catturabili per scopi scientifico-educativi sia 13, ma che di questi alcuni muoiano. Esemplari possono morire in seguito alle ferite della cattura, altri di depressione in cattività.”
Non è la prima volta
Solo nel marzo dello scorso anno, in Russia, c’erano stati numerosi arresti per commercio illegale di animali acquatici. In manette erano finiti soprattutto dirigenti di quelle aziende autorizzate alla cattura per scopi educativi o scientifici.
L’accusa, poi rivelatasi fondata, era quella di aver venduto all’estero gli animali, seppur questa sia una pratica assolutamente vietata.
È infatti dal 1982 che, a seguito di una moratoria internazionale, questi animali possono essere pescati solo a scopo scientifico.
I filmati presentati ai giudici russi mostrano anche balene issate da gru su dei camion, pronte per essere trasportate chissà dove. Greenpeace Russia ha fatto luce su un carcere di balene, ora tocca alla magistratura fare valere i diritti degli animali.
Stefano Mincione