Le accuse al sostituto procuratore
La Guardia di Finanza, sotto mandato della Procura di Potenza, ha tratto in arresto il sostituto procuratore Arnesano. Per lui le accuse sono molto gravi. Si parla di corruzione in atti giudiziari, induzione a dare o promettere utilità a pubblico ufficiale e abuso d’ufficio.
Insieme ad Arnesano, i magistrati potentini hanno fermato altre 5 persone. Per quattro di queste, tra cui il direttore generale dell’ASL di Lecce Ottavio Narracci, sono scattate misure domiciliari. Sorte diversa è toccata al dirigente dell’ASL salentina Carlo Siciliano, che è stato arrestato.
Il sostituto procuratore ha barattato nel corso di più procedimenti l’esercizio della sua funzione in cambio di favori sessuali. Arnesano pilotava in particolare i processi che vedevano accusati assistiti dell’avvocatessa Benedetta Martina, anch’essa indagata e ai domiciliari. In cambio del suo aiuto, otteneva da questa prestazioni sessuali. Secondo la Procura, Arnesano aveva iniziato con l’avvocatessa un “rapporto corruttivo, consolidato e duraturo”.
Gli altri episodi contestati
I casi contestati al sostituto procuratore, in ogni caso, non sono finiti qui.
Arnesano, infatti, avrebbe facilitato l’esame orale di abilitazione all’avvocatura di due giovani studentesse. Sempre in cambio di favori sessuali.
Ai dirigenti dell’ASL salentina non chiedeva prestazioni sessuali per ripagare i favori. Preferiva soldi, barche o soggiorni presso le loro proprietà.
Gli uomini delle fiamme gialle hanno infatti sequestrato 18 mila euro su suoi conti, proventi delle attività illecite. La barca, invece, sarebbe il ringraziamento di tre dirigenti dell’ASL per l’archiviazione dei loro casi.
È stato proprio il natante a destare le prime curiosità sulla rete di favori tesa da Arnesano. Le indagini, partite 4 mesi fa, iniziarono proprio per perplessità legate all’acquisto di questa barca. Lunga 12 metri, Arnese la pagò solo in contanti e a una cifra molto al di sotto del prezzo di mercato.
La reazione del presidente Emiliano e casi analoghi
Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha commentato la vicenda. Ha specificato come gli episodi contestati non coinvolgano l’azienda ospedaliera pugliese direttamente, ma solo suoi dipendenti singolarmente. Tra questi, l’alto dirigente Trianni. In cambio del dissequestro di una piscina, Arnese ha ottenuto da questo di poter passare tempo presso la sua proprietà e fare battute di caccia.
Le parole scritte negli atti dalla Procura di Potenza sono molto dure.
Il sostituto procuratore avrebbe infatti:
“venduto, in più procedimenti, l’esercizio della sua funzione giudiziaria in cambio di incontri sessuali e altro”.
Quanto emerso, però, non sembra essere un caso isolato. Sono molteplici gli episodi di corruzione e abusi sessuali nel mondo dell’avvocatura.
A febbraio, ad esempio, 15 persone tra cui l’ex Pm di Siracusa Longo e Piero Amara, legale Eni, furono arrestate per associazione a delinquere.
Sei mesi prima il professore di Diritto del Lavoro all’Università di Torino, Luca Sgarbi, fu condannato per molestie e detenzione di materiale pedo-pornografico.
Senza dimenticare il caso Bellomo, con l’ex Consigliere di Stato arrestato per stalking e lesioni alle studentesse della Scuola di Formazione alla Magistratura.
Stefano Mincione