L’inquinamento delle acque da prodotti di plastica è un fatto noto ed evidente a tutti; tuttavia, i maggiori problemi derivano dalle cosiddette microplastiche, ossia pezzi di plastica grandi quanto i microrganismi che compongono il plankton, la base alimentare del ciclo alimentare degli esseri viventi acquatici.
Le dimensioni minuscole di questi frammenti fanno sì che essi siano la causa principale della morte degli animali marini, che involontariamente li ingeriscono con il plankton o si nutrono di organismi a loro volta “avvelenati” dall’ingestione delle microplastiche: secondo l’UNESCO si parla di un milione di uccelli marini e 100.000 mammiferi marini morti ogni anno a causa della plastica.
La quantità di plastica scaricata dai paesi costieri in mare oscilla tra i quattro e i dodici milioni di tonnellate annuali, unitamente ad altri tipi di rifiuti. Considerando solo i sacchetti di plastica, su 100 miliardi 8 sono gettati nell’ambiente ed in media gli europei usano 190 sacchetti di plastica all’anno, come viene spiegato in questo video del Parlamento Europeo. Questi sono solo pochi numeri, che però danno un’idea dell’entità e della gravità del fenomeno, che coinvolge tutto il pianeta Terra.
L’Unione Europea, in risposta questa situazione, ha deciso di prendere seri provvedimenti in merito. A seguito della presentazione di un rapporto sull’impatto ambientale del cattivo smaltimento della plastica presentato dall’eurodeputata Fréderique Ries, avvenuto il 12 settembre scorso, ha convinto i membri dell’Europarlamento a iniziare un’energica campagna per risolvere alla radice il problema, vietando entro il 2021 l’uso di prodotti di plastica usa e getta come piatti, stoviglie e bicchieri con una risoluzione il 24 ottobre. A questi prodotti di uso quotidiano si aggiungono altri oggetti contenenti plastica come bastoncini di cotone, mozziconi di sigarette e gli imballaggi alimentari usati dai fast food. Il provvedimento interessa anche lo smaltimento delle bottiglie in plastica e la pulizia di mari e fiumi da oggetti da pesca in plastica perduti.
Non è l’unica iniziativa dell’Unione Europea per incentivare il riciclo dei rifiuti: infatti, l’iniziativa relativa alla plastica è inserita in una serie più ampia di decisioni, tra i quali spicca quella sulla durata dei prodotti, nel tentativo di contrastare l’obsolescenza programmata che ha come conseguenza la produzione di rifiuti.
Cosa possiamo fare noi?
Nonostante sia un ottimo traguardo che le istituzioni si interessino dell’ambiente tramite leggi e provvedimenti adeguati, il primo e più importante passo per combattere l’inquinamento da plastica sta a ciascuno di noi, attraverso scelte che, seppur piccole, sommate assieme a quelle di altre persone, possono essere un forte contributo per la riduzione della plastica. Qui di seguito sono proposti dalla booktuber Ilenia Zodiaco alcuni accorgimenti per cominciare a ridurre la plastica nella nostra vita quotidiana:
Milano Barbara