Conferenza sulla Libia in Sicilia il 12 e il 13 novembre. Lo ha affermato in aula al Senato il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che ha specificato che essa si terrà a Palermo “importante città italiana e vicina allo scenario libico“.
La vicenda dell’ambasciatore Giuseppe Perrone
Sebbene l’ambasciata italiana a Tripoli sia “operativa”, l’ambasciatore Giuseppe Perrone si trova attualmente in Italia per “motivi di sicurezza“. A cosa sia dovuto questo mancato rientro, lo spiega lo stesso ministro Moavero: “A causa di una intervista rilasciata in arabo dall’ambasciatore, si era creato un malinteso che aveva determinato reazioni sia a livello di manifestazioni in piazza sia a livello di presa di posizione dalle autorità libiche“. Sembra che nell’intervista Perrone abbia parlato di elezioni precedute da una “base costituzionale” e, anche se ribadiva le posizioni del governo italiano in proposito, l’affermazione è stata interpretata come un’ingerenza da molti leader libici.
Già in passato il generale Khalifa Haftar aveva dichiarato l’ambasciatore Perrone persona non gradita a Bengasi ma, come specifica il ministro Moavero: “tutti gli interlocutori dello scenario libico, a partire dal premier del governo riconosciuto internazionalmente, Fayez Serraj avevano espresso dei dubbi sulla sicurezza del nostro ambasciatore, e ciò ha spinto al suo rientro in Italia“.
Chi parteciperà alla Conferenza
Nonostante l’assenza di un ambasciatore in Libia, sembra che la conferenza sulla Libia potrà essere organizzata: alcune fonti, infatti, citano il premier Giuseppe Conte come coordinatore di tale conferenza e, quindi, momentaneo sostituto del diplomatico della Farnesina.
Alla Conferenza di Palermo parteciperanno i rappresentanti di: Arabia Saudita, Egitto, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Francia, Germania, Spagna, Marocco, Tunisia, Gran Bretagna, Canada, Ciad, Algeria, Cina, Giordania, Malta, Ue, Onu, Lega araba e Unione africana. Si spera che in questa conferenza vengano raggiunti risultati più concreti rispetto a quelli ottenuti nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di meno di un mese fa.
Non è ancora prevista la presenza del generale Haftar, ma il ministro Moavero dichiara che vi è “un interesse verso la Conferenza“. Anche di questo parlerà lunedì 8 ottobre a Mosca col suo omologo russo, Sergei Lavrov.
Infine, il premier Conte si augura anche la presenza del presidente Donald Trump. Tuttavia, da parte di Washington non è ancora arrivata nessuna conferma della partecipazione del presidente americano.
Domenico Di Maura